Nerocapra «La Serpe in Seno» [2023]
Recensione
Un sound primordiale e cavernoso evoca un'aura oscura che sovrasta le platee, un urlo insano scaturisce da un abisso di orrori disumani... I Nerocapra sono sempre stati pionieri di una musica spettrale, fetida e scabrosa che penetra la carne come un ago insinuando una forma atavica di paura che, come un parassita, si nutre dell'ospite fin quando di lui non resta neanche un barlume della sua, ormai in frantumi, sanità mentale.
La Serpe In Seno è il titolo di questo ultimo successo dei Nerocapra, un album che propugna un death metal a sfumature black acide e raccapriccianti, che rimbomba in modo prepotente fra le note mortifere di quest'opera come un terremoto infernale che si abbatte sulla crosta terrestre all'apice della sua fase più apocalittica.
Il suono che viene fuori dalla chitarra è un insieme di rasoiate energiche ed aggressive seppur cupe e ronzanti, quasi come se la durezza del death metal venisse contaminato dal drone metal man mano che si passa da una nota all'altra, inquinando anche la dopamina che corrode ogni nervo in cui si propaga.
La voce di un demonio affamato si ode lungo lo spartito di questo marciume: un canto scarnificato, lezzo e putrescente si fa strada in modo fallace; un sussurro diabolico che penetra nell'orecchio dell'ascoltatore lo spinge ad avvertire una sensazione sinistra, una moltitudine di brividi agghiaccianti che gli lasceranno traumi irrisolvibili per tutti gli anni che avrà di fronte a sé.
La Serpe In Seno è un album che trascende la musica estrema, che la esalta, che la spinge oltre i suoi limiti attuali: i Nerocapra hanno inciso un disco in cui le forze del Male vengono sguinzagliate senza alcuno scrupolo, un disco in cui i più feroci demoni dell'Inferno possono approvare la loro legge senza la possibilità che qualcuno si opponga, un disco sacrilego che dimostra l'autentica devozione dei Nerocapra verso il lato più truce della musica metal. Con La Serpe In Seno i Nerocapra hanno portato la Fiamma Nera ad essere più corrosiva, ardente e devastante che mai e se ascolterete anche voi questo disco sono sicuro che non troverete alcun motivo per dubitare di quanto ho detto.
Track by Track
- Grido mai udito 65
- La serpe in seno 75
- La fortezza 70
- Dietro una porta le mille porte 80
- Sistema di protezione perverso 85
- Grumo di sangue 60
- Lembi di pelle 75
Giudizio Confezione
- Qualità Audio: 70
- Qualità Artwork: 75
- Originalità: 70
- Tecnica: 75
Giudizio Finale
73Recensione di Sabba Maledetto pubblicata il 10.05.2024. Articolo letto 1850 volte.
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