Licorice Trip «Mexicaña» [2024]
Recensione
La band pugliese dei Licorice Tip rilascia questo concept album di nove tracce intitolato “Mexicaña” proposto attraverso un alternative stoner rock per affrontare un viaggio attraverso controsensi e sorprese; musicalmente il disco fa bella presa sulla platea, offre ritmiche diversificate introducendo di tanto in tanto anche qualche passaggio più blues che mai guasta e ne abbellisce il tenore. Distorti diretti e ritmiche sempre sulla stessa linea d’urto rendono il disco appetibile sin dai primi minuti di ascolto; l’obiettivo che la band si è prefissata con “Mexicaña” è quello di incentrare sull’ascolto e sul dialogo i rapporti tra la gente, condizione che si sta a poco a poco estinguendo per favorire la tecnologia. L’ alternative proposto è molto funzionale diretto, come se fosse un garage rock stradaiolo, ritmiche sempre vive, distorti e riff molto coesi abbracciati da un buon quanto caldo clean che tiene stretti a sé. Non a caso, ogni tematica delle nove tracce ascoltate tratta tematiche moderne con cui ci confrontiamo quotidianamente, rappresentano in sostanza il frutto di una serie di ispirazioni e stimoli diversi che si sono condensati per l’intero album ovvero quello del dualismo complementare; le nove tracce hanno insite un senso e poi il suo esatto opposto, queste parti in contrapposizione entrano in una forma di dialogo per formare nuovo senso. L’opener “Mardy Fish” si incentra sul ricordo di un tennista americano per affrontare la tematica dell’ansia del fallimento di fronte alla messa in gioco di sé stessi; per le contraddizioni che ci sono tra odio e amore la band rilascia “Glitch” un caldo e diretto rock con sonorità quasi sporche ma efficaci dall’inizio alla fine. E’ poi la volta di “Mexicaña” in cui viene richiamata la lotta per l’identità personale interiore di ognuno di noi; splendida poi è “Cairo”, un brano soft che lascia spazi a infinite riflessioni; da ricordare poi “Sidney” brano che omaggia il regista Sidney Lumet per affrontare la tematica della società contemporanea e il conclusivo “Hills Abduction” per l’esplorazione dell’ignoto in rapporto con la vita umana reale. Concludendo, possiamo dire che il debutto dei Licorice Trip è un disco profondo ed emotivo ma soprattutto vivo e diretto che porta, attraverso i propri riff e le proprie note, l’ascoltatore alla ricerca di nuovi spazi su cui confrontarsi.
Track by Track
- Mardy Fish 75
- Glitch 80
- Mexicana 80
- Cairo 80
- One Way Or Another 75
- Sagawa 75
- Doorknob Girl 80
- Sidney 80
- Hills Abduction 75
Giudizio Confezione
- Qualità Audio: 75
- Qualità Artwork: 70
- Originalità: 75
- Tecnica: 80
Giudizio Finale
77Recensione di Wolverine pubblicata il 26.05.2024. Articolo letto 434 volte.
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