Reasons Behind «Architecture of an Ego» [2023]

Reasons Behind ĞArchitecture Of An Egoğ | MetalWave.it Recensioni Autore:
Snarl »

 

Recensione Pubblicata il:
11.07.2024

 

Visualizzazioni:
317

 

Band:
Reasons Behind
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Titolo:
Architecture of an Ego

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
Elisa Bonafe' :: vocals
Gabriele Sapori :: guitars, keyboards & programming
Michele Cavalca :: bass
Andrea Gambini :: drums

 

Genere:
EDM Metal

 

Durata:
34' 28"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
26.05.2023

 

Etichetta:
Scarlet Records
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Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

Il terzo album dei Reasons Behind, “Architecture of an ego” ci prova parecchio e ha delle buone carte, ma alla fine si rivela un proiettile a salve. Non un disastro da bocciare, ma comunque un album dove i buoni ingredienti c’erano, e nella fattispecie, gli ingredienti sono dati da capacità tecniche buone (specialmente della cantante Elisa) e una certa voglia di provare a fare qualcosa di sperimentale (si definiscono EDM Metal, nientemeno), ma il risultato non è niente di che.
Il primo lato dolente è infatti dato da una qualità sonora abbastanza infelice, che sbatte la voce in primo piano e tutto il resto è confuso in sottofondo, con la chitarra che spesse volte si sente solo quando fa riffs djent, e scazzotta con la tastiera per avere il proprio spazio, il tutto mentre la batteria sta là in sottofondo, e il basso non si sente granché. Ma non solo: nonostante la voglia di suonare sci-fi ed eclettici, i RB in realtà suonano qualcosa di molto più simile a qualcosa a metà tra il metalcore e il symphonic metal, spesse volte senza decidere di preciso cosa vogliano fare, con la cantante che declama le sue linee melodiche che va in una direzione, e gli strumenti dall’altra a suonare molto più core, per un risultato che spesse volte va non male, ma suona molto scolastico. Si aggiunga a tutto questo che la ricetta compositiva di “Architecture…” non cambia mai granché, con la batteria che spesse volte va a suonare non troppo veloce, e una chitarra che forse avrebbe avuto bisogno di un po’ più di volume, meno riffs djent, più armonizzazioni e sovraincisioni, e si ottiene il quadro.
Insomma: come detto prima, “Architecture of an ego” non è un tritume, ma ha dei difetti che lo rendono manieristico e anche un po’ troppo omogeneo, relegandolo a un disco come tanti. Forse da live un sound migliore potrebbe far esaltare meglio la musica di questi ragazzi, ma per ora li trovo solo un gruppo da “opening act” e poco più.

Track by Track
  1. Zero Dawn - Intro S.V.
  2. The Fall Of Human Race 65
  3. A New Breed 65
  4. Into The Break Of A Better Day 65
  5. Heart Begins To Break 65
  6. The Phantom Pain 65
  7. Seas Of Grey 55
  8. I3 65
  9. The Flame Inside 65
  10. Letter To The Last Of Us 60
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 50
  • Qualità Artwork: 65
  • Originalità: 55
  • Tecnica: 65
Giudizio Finale
63

 

Recensione di Snarl pubblicata il 11.07.2024. Articolo letto 317 volte.

 

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