Game Over «Hellframes» [2023]

Game Over «Hellframes» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Bata »

 

Recensione Pubblicata il:
15.09.2024

 

Visualizzazioni:
169

 

Band:
Game Over
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Titolo:
Hellframes

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
Renato "Reno" Chiccoli - vocals, bass
Alessandro "Sanso" Sansone - guitar
Luca "Ziro" Zironi - guitar
Anthony "Vender" Dantone - drums

 

Genere:
Thrash Metal

 

Durata:
41' 1"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
20.10.2023

 

Etichetta:
Scarlet Records
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Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

Oggi mi cimento col quinto album dei ferraresi Game Over (con una line up stabile ormai da undici anni), e stavolta questi li conoscevo già avevo i precedenti loro lavori. Cinque album in quindici anni, non male direi vista la qualità poi della musica, il loro bel thrash metal di marca statunitense.
Dicevo, thrash metal ora maturo, che cammina con le proprie gambe, un salto di qualità notevole rispetto ai precedenti lavori, forse più diretti e sporchi ma derivativi. Qua invece l’evoluzione è finalmente completa. Con quel tocco di melodia che nel loro caso non sta proprio male, anzi. Pezzi che si corrono veloci ma rallentano quasi a…..riflettere, pensare??? Esce, ma è un mio parere, quasi un’aria cupa, mesta.
Dopo l’intro “Visions” l’album si apre con “Call Of The Siren”, canzone bella diretta, un bel pugno come pure “Synthetic Dreams”, anche se qua appaiono atmosfere quasi leggere per spezzare il ritmo.

Colpisce nel segno “Path Of Pain”, un pezzo diretto, rabbioso ma con quel ritornello…quasi alla…primi Metallica (ho esagerato?); si continua a correre con “The cult”, con dei riff davvero particolari; per arrivare a “Count Your Breaths”, che parte diretta per poi toccare ambienti quasi prog. Piccola pausa strumentale con “Atonement” per passare alla seconda parte del disco.

Ma ci sono anche altri pezzi da pogo tipo “Deliver Us”; invece con “Hellframes”, quasi otto minuti, cambiano passo arrivando quasi a sfiorare l’epic metal. E si torna a picchiare duro con “Deliver us” e Synthetic dreams”, pezzo tosti e diretti come un pungo nello stomaco. Però ora i nostri ci danno il tempo di rifiatare con “My world dies screaming”, forse la più orecchiabile del lotto per arrivare alla fine di questo ottimo album con “Hellframes”, lunga e complessa ma che non annoia.
Un album davvero riuscito che non annoia mai e fa risaltare la completa maturazione dei nostri.

Track by Track
  1. Visions 65
  2. Call of the Siren 80
  3. Path of Pain 80
  4. The Cult 75
  5. Count Your Breaths 80
  6. Atonement 75
  7. Deliver Us 75
  8. Synthetic Dreams 70
  9. My World Dies Screaming 75
  10. Hellframes (featuring Dome/Fulci & TV Crimes) 80
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 90
  • Qualità Artwork: 80
  • Originalità: 85
  • Tecnica: 90
Giudizio Finale
78

 

Recensione di Bata pubblicata il 15.09.2024. Articolo letto 169 volte.

 

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