Noen Hater Oss «Kunsten Aa Gjoere Jorden Ubeboelig» [2024]
Recensione
Era la fine degli anni ’80 quando nell’impervia e gelida Norvegia, un giovane chitarrista di talento risvegliò una forza maligna che era racchiusa fra le pieghe di tempi molto antichi e che attendeva solamente di essere riesumata per poter scatenare tutti gli orrori partoriti dal sentimento di vendetta delle anime di quei popoli vetusti soppressi dalla cultura abramitica che li sterminò e prese il possesso delle loro terre.
Il ragazzo di cui sto parlando si chiamava Euronymous e la creatura che egli aveva sguinzagliato per adempiere alla sua missione era il black metal, una sorta di sonorità ossessive e volutamente distorte generate da una sorta di “potenziamento” del death metal in grado di creare un’atmosfera malsana e sinistra che gli avrebbe dato la fama dello stile musicale più estremo del pianeta tenuta ininterrottamente in voga ancora oggi.
Grazie alle ambiziose visioni di Euronymous, quello che sembrava essere una semplice ma singolare armonia sonora, divenne ben presto una subcultura e successivamente un movimento composto da giovani alienati che si fecero conoscere anche per azioni al di fuori dell’ambiente musicale che fecero tremare la Norvegia per tutto il corso degli anni ’90 e non è difficile immaginare le conseguenze a cui andò incontro questa milizia quando essa stessa divenne vittima delle sue perverse fantasie in quella famigerata notte di sangue dell’agosto 1993.
Oggi, i tempi di cui sto parlando, sono oramai alle spalle e quel genere musicale che prima instillava terrore e panico al solo sentirlo nominare è diventato un oggetto di culto in tutta la Norvegia e nonostante la subcultura non sia più fiorente come allora, ci sono ancora molte giovani band che tengono alta la tradizione che lanciò Euronymous in quell’epoca, fra di questi spiccano i Noen Hater Oss che continuano a tramandarla con lo stesso spirito di allora e il nuovo album dal nome di Kunsten Aa Gjoere Jorden Ubeboelig è la prova lampante che il black metal di stampo norreno continua a vivere nell’eredità che lasciò Euronymous al momento della sua morte.
In Kunsten Aa Gjoere Jorden Ubeboelig si possono ascoltare chitarre che iniziano in un preludio melodico dalla vena poetica in linea con la musica folkloristica pagana dallo stampo scandinavo per poi proseguire per tutto l’album con riff glaciali, ronzanti e putrescenti che pungono come numerosi spilli microscopici instillando un veleno che corrompe l’anima dell’ascoltatore teletrasportandolo in un universo formato da spazi oscuri ed inviolabili per poi chiudere con un epilogo armonioso come all’inizio del disco.
Un canto scarnificato e mefitico irrompe in quest’aria artica con il suo monito carico d’odio e disprezzo urlato nei confronti dei culti semitici che fecero strage di credi millenari precristiani le cui voci si uniscono in questi versi malsani che chiedono vendetta affinché le loro anime possano riposare in pace dopo il torto subito dai cavalieri di Cristo.
Siamo ben lontani dai periodi in cui l’Inner Circle seminava il panico in tutta la Norvegia, siamo ben lontani da quando la subcultura black metal norvegese prendeva piede nei vicoli di Oslo e i suoi commilitoni terrorizzavano la Scandinavia dettando le loro insane regole nel modo di far conoscere questo nuovo stile musicale attraverso numerosi atti che con la musica non ci avrebbero avuto niente a che fare ma che avrebbero lasciato un’impronta di notevole importanza per la reputazione maledetta che avrebbe circondato il black metal fino ai giorni nostri accendendo la famigerata Fiamma Nera che gruppi come i Noen Hater Oss continuano a tenere ardente fra le tenebre.
Il black metal norvegese che esplose negli anni ’90 è forse “morto” ma non dimenticato, ed ascoltando Kunsten Aa Gjoere Jorden Ubeboelig state pur certi che è nuovamente pronto a dominare le scene in quella che potrebbe diventare una terza ondata in grado di sconvolgere anche stavolta le fondamenta più malfamate del panorama musicale.
Track by Track
- Preludium - Jaertegn S.V.
- Oderint dum metuant 75
- De brysomme guder 85
- Levkotom 90
- Ravnen 95
- Natten den sorte 90
- Postludium - Svanesang S.V.
Giudizio Confezione
- Qualità Audio: 85
- Qualità Artwork: 80
- Originalità: 75
- Tecnica: 75
Giudizio Finale
83Recensione di Sabba Maledetto pubblicata il 10.10.2024. Articolo letto 149 volte.
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