Hell Winter «Painting in Black» [2024]
Recensione
La prova a quattro tracce del debutto di Hell Winter sembra funzionare bene e il perché è semplice: partendo da una produzione esemplare e dal fatto che l’energia è praticamente alle stelle, l’Ep “Painting Black” condensa in appena un quarto d’ora di ascolto un insieme di elementi tipici del black metal nostrano che non è il solito richiamo al passato. La one man band Hell Winter, nel corso dell’ascolto, lascia tranquillamente spazio a numerose definizioni che comprendono synth con effetti vari e le immancabili chitarre acustiche tipiche del contesto black metal attraverso uno stile particolare e tutt’altro che, come già detto, ricopiato. Il quarto d’ora vola e l’autore propone ritmiche varie che vanno dalle accelerazioni al mid tempo fino a qualche passaggio più moderato e pacato; anche il rauco scream sembra bene allineato con il progetto che tra l’altro è oltretutto pregno di melodie e di riff solitari pronti a scagliare la propria cattiveria ma con buon senso senza esagerare e senza necessariamente dover mostrare contesti demoniaci od altro. Un buon inizio per questo autore a cui auguriamo il meglio con un primo, prossimo full lenght con più tracce dove sicuramente le sorprese non mancheranno.
Track by Track
- Frozen Abyss 80
- Frozen 80
- Shadows of the Fjord 80
- Eternal Frostbite 80
Giudizio Confezione
- Qualità Audio: 80
- Qualità Artwork: 75
- Originalità: 80
- Tecnica: 80
Giudizio Finale
79Recensione di Wolverine pubblicata il 22.11.2024. Articolo letto 74 volte.
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