Motel Transylvania «Generation Lost» [2023]

Motel Transylvania «Generation Lost» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Snarl »

 

Recensione Pubblicata il:
05.12.2024

 

Visualizzazioni:
78

 

Band:
Motel Transylvania
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Titolo:
Generation Lost

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
Toxi :: Vocals
Fish :: Bass, Backing Vocals
Taison Gore :: Guitars, Backing Vocals
Leo Wayan :: Drums, Backing Vocals

 

Genere:
Industrial Metal

 

Durata:
36' 9"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
02.10.2023

 

Etichetta:
Autoproduzione

 

Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

Il nuovo disco dei Motel Transylvania da Savona è questo “Generation lost”, e costituisce un più che gradevole esempio di una musica che potremmo definire a grandi linee Industrial/EBM, che parte da un substrato notevole influenzato dai Rammstein (E questa band a volte è anche più che un’influenza), ma su cui i nostri ragazzi successivamente aggiungono diverse influenze da brano a brano, rendendo il songwriting di questo disco più cangiante e fortunatamente variegato.
Questo è evidente già dalla terza canzone, “Taste of you”, dove ti aspetti un altro brano che ricalca Rammstein e Rob Zombie, come nel brano precedente; e invece no: “Taste of you” va a suonare decisamente più EBM stile Grendel, forse, ma con una batteria vera, per un risultato tanto spiazzante quanto che incuriosisce. E da qui il mood dell’album si va a delineare, con brani che partono più o meno sempre da questi due capisaldi compositivi, per poi aggiungere influenze diverse, che differenziano molto bene i brani. “Plastic world” è infatti un brano in cui alle influenze della band di Till Lindemann si aggiunge un inaspettato maggiore tasso di melodia, che fa virare il brano su stili tipo i Linkin Park più cattivi, variando il tiro in maniera abile e convincente. Appare già da questo evidente che i MT non sono dei copioni, e questa sensazione va rinforzandosi nei brani successivi, con una “Behind the storm” dove questa volta è il ritornello metalcore/melodeath a differenziare ulteriormente lo stile e ad arricchirlo, mentre “In my mind” è il brano che mescola di più il metalcore con l’electro, il tutto per un mood che ripropone i Linkin Park di cui sopra, ma anche i Blutengel, anche se il mio brano preferito consiste nella title track, che condensa tutte o gran parte delle influenze di cui sopra, e ne fa il brano più completo, che funge bene da summa compositiva.
Insomma: questo disco davvero non va analizzato solo dalla copertina, e guai a definire i Motel Transylvania dei wannabe dell’industrial. Certo, l’influenza dei Rammstein è evidente, ma visto che nell’industrial il pubblico ha prevalentemente occhi per loro, suonare così debitori a loro eppure così convincenti non è affatto un male, specie se ci sono variazioni che rendono tutto appetibile. Per i fans dell’industrial che non schifano una band solo perché non compaiono tra i classici 3 o 4 big.

Track by Track
  1. Caligo - Intro S.V.
  2. To Hell 75
  3. Taste of you 75
  4. Plastic world 75
  5. Behind the storm 75
  6. In my mind 75
  7. Generation Lost 80
  8. Another way to choose 70
  9. Firmament 75
  10. Rise and fall 70
  11. Generation Lost (Vandalized by Vrolok LaVey) Remix S.V.
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 75
  • Qualità Artwork: 70
  • Originalità: 75
  • Tecnica: 75
Giudizio Finale
74

 

Recensione di Snarl pubblicata il 05.12.2024. Articolo letto 78 volte.

 

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