Infection Code «Sulphur» [2023]

Infection Code «Sulphur» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Snarl »

 

Recensione Pubblicata il:
15.12.2024

 

Visualizzazioni:
63

 

Band:
Infection Code
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Titolo:
Sulphur

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
Andrea: bass
Chris: Guitars
Gabriele: Vocals
Ricky: drums, percussions & Elettronics

 

Genere:
Death / Thrash Metal

 

Durata:
51' 38"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
17.11.2023

 

Etichetta:
Time To Kill Records
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Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
Anubi Press
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Recensione

Dai e dai, gli Infection Code da Alessandria arrivano nientemeno che al loro nono album, per una evoluzione musicale notevole, passata da cacofonie volontarie del passato di dischi come “La dittatura del rumore” al groove/thrash/sludge di questo “Sulphur”, che condensa 9 brani in quasi 52 minuti di una musica ottimamente prodotta e registrata, dove il sound prende l’ossessione per i tempi lenti ma potenti e sospesi dello sludge, ma ci sovrappone su una chitarra molto più groove/thrash, nervosa, che a volte lambisce perfino il djent come in “The colour out of space”, ma il substrato sonoro è quello suddetto, inamovibile, che punta sul tartassare l’udito dell’ascoltatore.
E va detto che l’atmosfera di “Sulphur” è così tesa e nervosa, che sulle prime questo disco potrebbe provocare crisi di rigetto a causa della sua rigorosa adesione allo schema sonoro di cui sopra, che toglie molti dei fronzoli e sacrifica qualsiasi cosa che non vi aderisca, rendendo il disco spesse volte difficile da ascoltare. Occorre aspettare l’entrata più melodica di “Protoplasm hope” che si alterna ad un incedere inesorabile per sentire qualcosa di più diverso, e la stessa cosa vale per la successiva “Something wicked this way comes”, più furiosa e con blastbeats, che sfogano un po’ dell’atmosfera livida immagazzinata nei brani precedenti.
Questo è “Sulphur”: è un blocco unico di sludge molto serrato, con chitarra groove/thrash e che insiste su tempi medio/lenti fangosi e sospesi, i quali potranno senz’altro fare la felicità dei fans di questo genere, ma potrebbero anche creare un grosso muro divisorio a chi non conosce queste sonorità, vista l’ostinata chiusura a testuggine degli Infection Code, e ad essere sincero forse questo è il punto debole dell’album, visto che adoro le atmosfere tese, ma forse a una certa rendere il sound meno omogeneo, più conciso nella durata dei brani, e con un episodio o un momento che spicca sarebbe stato meglio. Ad ogni modo, se i generi suddetti sono ciò che v’interessa, “Sulphur” degli Infection Code merita la vostra attenzione.

Track by Track
  1. Maze of death 70
  2. The colour out of space 70
  3. Evil side of mercy 70
  4. Deleted error 70
  5. Old viral order 70
  6. Protoplasm hope 75
  7. Something wicked this way comes 75
  8. Blinded by Fear (At the gates cover) S.V.
  9. Lurking creepy love 70
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 75
  • Qualità Artwork: 70
  • Originalità: 65
  • Tecnica: 75
Giudizio Finale
71

 

Recensione di Snarl pubblicata il 15.12.2024. Articolo letto 63 volte.

 

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