Parris Hyde with Mark Stone «On the road to Santiago» [2024]

Parris Hyde With Mark Stone «On The Road To Santiago» | MetalWave.it Recensioni

Autore:
Wolverine »

Recensione Pubblicata il:
28.01.2025

Band:
Parris Hyde with Mark Stone

Titolo:
On the road to Santiago

Nazione:
Italia

Formazione:
- Parris Hyde :: vocals, guitars, bass guitar, piano and orchestration;
- Mark Stone :: vocals, guitars, acoustic and classic guitar;
- Georg Ghiuzzy :: drums and percussion;

Genere:
Heavy Metal

Durata:
53' 18"

Formato:
Promo CD

Data di Uscita:
27.09.2024

Etichetta:
Mood Promotion

Distribuzione:
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Agenzia di Promozione:
Mazzarella Press Office

Recensione

Raggiunta la trentennale carriera come artista, compositore e ovviamente musicista, Parris Hyde torna con un nuovissimo concept album ma questa volta da solista proprio per riscoprire la propria vera e libera indole di artista sempre nell’ambito dell’heavy metal e dell’hard rock. L’autore nella realizzazione di “On The Road To Santiago” si avvale dell’operato del collega autore e compositore milanese Mark Stone per dare vita alle dodici tracce che rappresentano questa nuova esperienza. I due autori danno vita al concept attraverso un reciproco scambio di linguaggi compositivi che vede una miscela esplosiva tra acustica ed heavy in uno scenario che ripercorre le dinamiche di un pellegrinaggio che vede la volta di Santiago de Campostela nel nord della penisola iberica. Si va quindi da un hard rock epico alla Ten-Black Sabbath 80's era (l'iniziale "Through the gates") al doom alla Veni Domine-Candlemass ("Isabel"), ad un nudo folk (senza certe ridonanze folk metal) di "To the cathedral", ad echi symphonic prog metal ("Sinner", "Days of redemption"). Stante la biografia e il retroterra dei due collaboratori, l'uso della lingua inglese, con un periodico ritorno del latino nei testi, si impone. Dalle liriche emerge una sofferta visione esistenziale dove il cristianesimo, certamente non solare nè appagato di sè, dei due autori, scava tormentati chiaroscuri che si confrontano e si inebriano attraverso le composizioni realizzate. Suoni moderati tra riff di chitarra, lead solo ma anche synth ed effetti in cui non manca mai quel pizzico di potenza sonora che, tra un brano e l’altro, lascia ben trasudare la linea e la forza di mettersi in gioco senza alcun timore di errare o di non piacere perché alla fine, ciò che conta, è il proprio modo di essere e di credere su ciò che si realizza, cosa che entrambi gli autori, in questo nuovo lavoro, danno piena ed appagante prova.