Gengis Khan «Masters of my Sins» [2023]
Recensione
Se devo essere sincero, sono un po’ basito all’ascolto di questo Ep dei Gengis Khan da Bologna, che ci propongono Heavy Metal classico, perché l’ascolto di questi 22 minuti di musica rispecchiano una band che sarebbe non male e con un certo potenziale anche se con alcune lacune abbastanza evidenti. Il problema è che questo non è un male se si trattasse di una band al debutto, ma qui ci troviamo di fronte a una band attiva dal 2013 e con già tre album nel curriculum.
Infatti, “Master of my sins” è un disco che non suona certo perfetto, con una equalizzazione degli strumenti francamente discutibile (specie la voce) e una certa mancanza di originalità che fa in maniera tale che i brani più o meno suonano efficaci, ma a volte a lungo andare perdono efficacia, col risultato che qui si va molto a luci alterne, con una title track carina ma col ritornello che non è niente di speciale, una “Nightmare” già più a tiro nonostante il finale non mi ha detto niente, una “The seventh heaven” che riesce a concretizzare al meglio le potenzialità dei Gengis Khan, “Rising from hell” che considero il brano peggiore in quanto il cantante Frank non è a suo agio su queste sonorità, e una “In the land of darkness” che torna a far notare la band per il cambio di tempo più veloce, dopo che all’inizio sembrava una semplice ballad. Questo è quanto, ed il risultato è, come detto, anche carino, ma stranamente incostante, formalmente non al top e con difetti che ti aspetti da una band ancora alle prese coi demo, e non al terzo album.
Facciamo così: io mi ripropongo di sentire altro da loro e se capita anche da live, ma “Master of my sins” è per ora solo un Ep di raccordo, frutto di una band che suona benino ma che è di nicchia. Il voto rispecchia il fatto che, comunque sia, “Master of my sins” non dà tanto una idea esaustiva di come suonano i Gengis Khan e di quanto potenziale hanno. Release frettolosa?
Track by Track
- Master of my sins 60
- Nightmare 65
- The seventh heaven 70
- Rising from hell 55
- In the land of darkness 65
Giudizio Confezione
- Qualità Audio: 55
- Qualità Artwork: 65
- Originalità: 60
- Tecnica: 65
Giudizio Finale
63Recensione di Snarl pubblicata il 25.02.2025. Articolo letto 76 volte.
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