Moonoises «She - The Void» [2024]

Moonoises «She - The Void» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Wolverine »

 

Recensione Pubblicata il:
26.02.2025

 

Visualizzazioni:
67

 

Band:
Moonoises
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Titolo:
She - The Void

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
- James Lamarina :: Guitars;
- Marco Lorotondo :: Bass;
- Tony Gianfreda :: Vocals;
- Fabio De Iaco :: Drums;

 

Genere:
Goth-Doomgaze / Post-Rock

 

Durata:
45' 0"

 

Formato:
Vinile 12"

 

Data di Uscita:
08.03.2024

 

Etichetta:
These Hands Melt
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Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
Metaversus - Press & Promo
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Recensione

Non semplice è la collocazione di questo debutto dei Moonoises, full lenght strutturato in nove tracce ed intitolato “She The Void”; la band pugliese raggruppa nel proprio stile numerose correnti che abbracciano il post punk, new wave e rock fino a giungere a quel tipo di shoegaze dalle tendenze più dark per dare così vita ad un sound molto intenso, melodico e parimenti pregno di varianti ritmiche, quasi al limite dell’ipnotico, grazie all’utilizzo degli effetti utilizzati. A decoro di tutto, il pacato e moderato clean, assai espressivo e determinato a seconda delle variazioni ritmico-melodiche disposte all’interno dei tre quarto d’ora di ascolto. In sostanza, nel corso dell’ascolto delle tracce, si ha l’impressione di essere gli spettatori di un qualcosa riconducibile ai Cure e Christian Death, a cui in verità è ispirato in definitiva un po’ tutto il lavoro, e ai Placebo, un ricco calderone pregno di realtà tutte sinergicamente raggruppate per rendere giustizia a questo debutto. Non a caso la band si mette subito in mostra con l’opener “Black Beyond” con cui sfoggia tutte le proprie armi sonore, ritmiche e vocali, il tutto con un assetto tipicamente dark; la sinergica “Portrait”, un brano molto oscuro sin dall’apertura poi maggiormente armonizzato per le soluzioni ritmiche pur sempre moderate, ma mai blande o insignificanti; molto creativa ritmicamente è poi “Rope”, all’inizio un po’ simile alla precedente ma poi divenuta più intensa e creativa per le soluzioni ritmiche di batteria; non male “Cold Gray”, brano tipicamente sviluppato su ispirazione dei Cure ma pur sempre carico di personalità; a concludere il disco c’è poi “Mirror” brano pragmatico e oscuro ricco, ancora una volta, di intensità e dinamica. In conclusione, i Moonoises danno l’impressione di voler essere competitivi ma in un certo senso preferiscono non andare oltre e rimanere all’interno del proprio mondo complesso invitandoci ad attendere ancora un po’ affinché trovino il momento giusto per rendersi unici e volare in alto.

Track by Track
  1. Black Beyond 65
  2. Hate Without Form 70
  3. Portrait 65
  4. Creepy 31 70
  5. Rope 65
  6. Dead End 65
  7. Cold Grey 70
  8. Wild Fire 65
  9. Mirror 70
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 70
  • Qualità Artwork: 70
  • Originalità: 70
  • Tecnica: 70
Giudizio Finale
68

 

Recensione di Wolverine pubblicata il 26.02.2025. Articolo letto 67 volte.

 

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