Moonoises «She - The Void» [2024]
Recensione
Non semplice è la collocazione di questo debutto dei Moonoises, full lenght strutturato in nove tracce ed intitolato “She The Void”; la band pugliese raggruppa nel proprio stile numerose correnti che abbracciano il post punk, new wave e rock fino a giungere a quel tipo di shoegaze dalle tendenze più dark per dare così vita ad un sound molto intenso, melodico e parimenti pregno di varianti ritmiche, quasi al limite dell’ipnotico, grazie all’utilizzo degli effetti utilizzati. A decoro di tutto, il pacato e moderato clean, assai espressivo e determinato a seconda delle variazioni ritmico-melodiche disposte all’interno dei tre quarto d’ora di ascolto. In sostanza, nel corso dell’ascolto delle tracce, si ha l’impressione di essere gli spettatori di un qualcosa riconducibile ai Cure e Christian Death, a cui in verità è ispirato in definitiva un po’ tutto il lavoro, e ai Placebo, un ricco calderone pregno di realtà tutte sinergicamente raggruppate per rendere giustizia a questo debutto. Non a caso la band si mette subito in mostra con l’opener “Black Beyond” con cui sfoggia tutte le proprie armi sonore, ritmiche e vocali, il tutto con un assetto tipicamente dark; la sinergica “Portrait”, un brano molto oscuro sin dall’apertura poi maggiormente armonizzato per le soluzioni ritmiche pur sempre moderate, ma mai blande o insignificanti; molto creativa ritmicamente è poi “Rope”, all’inizio un po’ simile alla precedente ma poi divenuta più intensa e creativa per le soluzioni ritmiche di batteria; non male “Cold Gray”, brano tipicamente sviluppato su ispirazione dei Cure ma pur sempre carico di personalità; a concludere il disco c’è poi “Mirror” brano pragmatico e oscuro ricco, ancora una volta, di intensità e dinamica. In conclusione, i Moonoises danno l’impressione di voler essere competitivi ma in un certo senso preferiscono non andare oltre e rimanere all’interno del proprio mondo complesso invitandoci ad attendere ancora un po’ affinché trovino il momento giusto per rendersi unici e volare in alto.
Track by Track
- Black Beyond 65
- Hate Without Form 70
- Portrait 65
- Creepy 31 70
- Rope 65
- Dead End 65
- Cold Grey 70
- Wild Fire 65
- Mirror 70
Giudizio Confezione
- Qualità Audio: 70
- Qualità Artwork: 70
- Originalità: 70
- Tecnica: 70
Giudizio Finale
68Recensione di Wolverine pubblicata il 26.02.2025. Articolo letto 67 volte.
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