Dark Haunters «Aethernal Wile» [2006]

Dark Haunters «Aethernal Wile» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Snarl »

 

Recensione Pubblicata il:
--

 

Visualizzazioni:
1658

 

Band:
Dark Haunters
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Titolo:
Aethernal Wile

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
Emanuele "Aramor" Bizzarro :: vocals
Sergio Nallira :: guitar
Piergiorgio Annibale :: guitar
Danilo Cantarini :: bass
Claudio Martella :: drums
Luke "Helsior" Del Re :: keyboards

 

Genere:

 

Durata:
34' 31"

 

Formato:

 

Data di Uscita:
2006

 

Etichetta:

 

Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

Tornano sulle scene i Dark Haunters. Dopo un buon demo (“The haunter of
the dark” 2003), di questo quintetto di Atri si erano perse le tracce, finché una certa attività live ha presagito il loro ritorno, che si concretizza con
questo “Aethernal wile”. Il genere proposto dai DH è fondamentalmente un Black metal sinfonico, che però all’interno delle canzoni presenta
diverse influenze: si passa infatti da certo Death melodico (soprattutto nella opener “All threads of our life”), alle sonorità molto più decadenti di
“My noble creature”, simili a quelle che i Cradle of Filth (di quelli buoni!) sapevano descrivere ormai molti anni fa, fino a timbriche più tipicamente
Heavy metal sparse.
E il risultato convince: la musica dei DH è melodica, ma anche potente (sentite l’inizio di “Guilt and expiation”), e romantica
quando è il caso di esserlo, graziata da ottimi arrangiamenti (positivo il lavoro delle chitarre), da un cantato decisamente migliore di quello
proposto sul precedente demo, e da un maggiore bilanciamento delle varie influenze dei Dark Haunters. Il picco di questo EP è da ricercarsi, a
mio avviso, in “Guilt and expiation” e in “My noble creature”, con la prima più aggressiva e oscura, e con la seconda decisamente più romantica e
struggente, entrambe caratterizzate da spunti melodici molto competitivi, come quelli della voce femminile che interviene in “My noble creature”, e
la bella chiusura di pianoforte che caratterizza lo stesso brano. Volendo cercare dei punti deboli alla band, potrei citare forse la finale “Inside the
temple of devotion”, una canzone che, pur se all’altezza degli altri brani, non ritengo tuttavia adatta al ruolo di canzone di chiusura, che invece
avrei lasciato a “My Noble Creature”. Si tratta di un difetto di poco conto, che tuttavia forse fa chiudere in maniera un po’ meno brillante l’EP.

Concludendo: il lavoro dei Dark Haunters va senz’altro promosso e incoraggiato. In un periodo come questo dove il Black sinfonico ormai da un
po’ non regala nomi all’altezza del passato, dove i padri del genere sono o sciolti (Emperor) o venduti (Cradle of Filth e Dimmu Borgir), e l’intero
genere sembra quasi andato in pasto a un pietoso trend di dark o di gruppi che si cimentano in questo genere con risultati pessimi, lavori come
quello dei Dark Haunters sono gioiellini dall’indubbia onestà e competenza da tenere ben stretti.

Track by Track
  1. All Threads of our Life 70
  2. Guilt and Expiation 75
  3. Lord of the Wolves 70
  4. My Noble Creature 80
  5. Inside the Temple of Devotion 65
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 75
  • Qualità Artwork: 65
  • Originalità: 75
  • Tecnica: 75
Giudizio Finale
72

 

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