Lorn «Towards The Abyss Of Disease» [2005]

Lorn «Towards The Abyss Of Disease» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Lord Lucyfer »

 

Recensione Pubblicata il:
--

 

Visualizzazioni:
1558

 

Band:
Lorn
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Titolo:
Towards The Abyss Of Disease

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
Tomb - voce
Radok - chitarra
Deadchrist - basso
Fredrik - batteria

 

Genere:

 

Durata:
39' 4"

 

Formato:

 

Data di Uscita:
2005

 

Etichetta:

 

Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

Se c’è una terra nella quale il Black Metal può essere realmente accostato a quello scandinavo, questa non può esser altro che il Trentino. Come i miei amati Tenebrae In Perpetuum, anche i Lorn provengono dalle lande dolomitiche. Ed anche loro sono fautori di un Black Metal freddo, tagliente come il più eterno dei ghiacci. Una lama di rasoio il cui fendente è mortale.

“Towards The Abyss Of Disease” è il primo album, uscito per Eerie Art Records, per la band trentina, dopo lo split con i Near del 2002 e il demo “The Path To The Black Infinity” del 2004, ed è antecedente lo split “From The Ancient Dolomitic Forest” con Tenebrae In Perpetuum, Near e Chelmno (split 7” che ho e che recensirò non appena aggiustato il giradischi). Non si può dir altro che i Lorn, con questo debut album, confermano in pieno quanto di buono s’è potuto sentire in passato, attestandosi certamente fra le realtà nascenti più interessanti del panorama Black nazionale.

Gelo. È questa la sensazione che si ha ascoltando i sei pezzi contenuti in questo cd. Già dalla’opener e title-track, la sensazione del sangue ghiacciarsi nelle vene è palpabile. Dalle prime note s’intraprende un viaggio in luoghi oscuri, fatti di foreste e neve. La seguente “Watching The Landscapes Of Silent Nothing” ha decisamente un altro piglio: più diretta e ‘sfrontata’, ma nonostante ciò, le sensazioni che si provano sono le medesime. Un marziale incedere di batteria da il via a “Trolls. Hordes. Axes.”, pezzo che ha in sé i classici canoni del Black, senza per questo portar con sé la vena malinconica e depressiva che l’act dolomitico ha nel proprio DNA. Segue il must dell’album, “Through The Artery Of Ice”: come ovvio, il titolo parla da sé, ma c’è da dire che qui la prova singola dei quattro componenti è ineccepibile. “Hypnotic Snowfall” può essere definita semplicemente con un solo aggettivo: ossessiva. Poco più di 5 minuti costruti su un arpeggio distorto di chitarra. E basta. Poco più di 5 minuti ipnotici (per l’appunto!), da ascoltare con la pelle che man mano s’accappona, come se un vento gelido uscisse dalle casse per colpirti in pieno. A chiudere questo splendido cd, abbiamo “Raetia”, quello che di certo possiamo definire il pezzo più violento di quest’opus, con incastrati alla perfezioni dei rallentamenti Depressive perfetti e malinconici, in cui le scream vocals di Tomb divengono delle urla strazianti, regalandoci momenti morbosamente splendidi.

Come già detto nel cappello iniziale di questa recensione, i Lorn sono di certo fra le più interessanti realtà della scena Black nostrana. “Towards The Abyss Of Disease” ha un pregio che molte altre produzioni non hanno. La differenza, ormai, fra un gran lavoro e uno nella norma (o anche meno) in ambito Black lo si ha solo attraverso le sensazioni che il disco ti da. Se un cd riesce a trasmetterti qualcosa, a darti delle emozioni, allora è senz’altro catalogabile nella prima sfera. C’è in giro chi sparla troppo, con proclami, manifesti e stronzate varie, pur non dando assolutamente NULLA. Consiglierei a questi personaggi di dare un ascolto a questo cd dei Lorn: il pregio di cui parlavo prima, è appunto che “Towards The Abyss Of Disease” da sensazioni nette e chiare. Una sensazione mortifera d’essere avviluppati da un freddo eterno. Giù il cappello innanzi ad uno degli album emglio riusciti degli ultimi anni.
Giù il cappello innanzi ai Lorn

Track by Track
  1. Through The Abyss Of Disease 86
  2. Watching The Landscapes Of Silent Nothing 85
  3. Trolls. Hordes. Axes. 85
  4. Through Artery Of Ice 89
  5. Hypnotic Snowfall 89
  6. Raetia 86
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 84
  • Qualità Artwork: 85
  • Originalità: 80
  • Tecnica: 80
Giudizio Finale
85

 

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