Zerovolume «Squilibri» [2006]
Zerovolume
Titolo:
Squilibri
Nazione:
Italia
Formazione:
Giorgio Ferrini :: Vocals + Bass + Programming
Andrea Viti :: Guitars + Choirs
Andrea Marchetti :: Drums + Choirs
Genere:
Durata:
51' 13"
Formato:
2006
Etichetta:
Distribuzione:
---
Agenzia di Promozione:
---
Recensione
Una volta mi era passato per la testa un pensiero come questo “se si unissero i Subsonica, i The Kovenant, gli ultimi Samael, i Linkin Park di “Hybrid Theory” e i Prodigy cosa ne uscirebbe? Oh mio dio ma cosa sto dicendo? Sono pazzo!”.
Oggi incredibilmente (ma non troppo) questo pensiero folle mi è tornato in mente trascinandosi appresso tutte quelle emozioni che mi avevano preso ascoltando i gruppi di cui sopra.
E c’è da dire anche le influenze non sarebbero solo quelle ma, si sa, quando una persona competente sperimenta nella musica ciò che ha nel suo cuore non ci si può nemmeno lontanamente attaccare ad elencare influenze, idee di sound, idee di testi e quant’altro ma ci si deve mettere anche nei panni dell’artista che viene a proporti il suo pensiero espresso in musica.
Detesto francamente tutte quelle persone inette al giudizio che sputano congetture argomentando stronzate uscite fuori da chissà dove (ma forse noi lo sappiamo vero?) perciò, con umiltà, argomenterò la mia idea di questo che rappresenta per me un grande disco e vi vado a spiegare le mie motivazioni.
Innanzitutto i testi; bellissimi, efficaci e curati nel dettaglio. Poi l’idea di concept che affiora qua e là aiutata anche da “interludes” brevi e intensi. La voce è accattivante e rende bene e le strutture dei pezzi pagano alla perfezione. Non una sbavatura, non una nota fuori posto. I synth e il programming sono stati perfetti fin dalla prima canzone accompagnandosi anche da buoni riff che “schitarrano” qua e là per rendere la sonorità più aggressiva con il loro suono tagliente ricco di equalizzazione che taglia i bassi.
Sinceramente di “cose truzze” o le “truzzate” (come si direbbe dalle nostre parti) proprio io non ne ho viste, pur avendo ascoltato il disco più volte (e tutte le volte ne sono rimasto soddisfatto).
Insomma. Gli Zerovolume meritano! E tanto anche!
Track by Track
- Squilibri 75
- Silenzi Radio 75
- Club Rockstar 69
- Through the Fields of Memories Interlude 80
- Fotografia 70
- A Dream of Falling Interlude 75
- In Volo 85
- Echoes of Emotive Interferences Interlude 75
- Elettrorivoluzioni 79
- Narcolettica 90
- Allucinazioni 78
- The Columbia Black Box Interlude 75
- Astronauti 72
- Stereovergini 78
- Autouomo 80
- Effetti Collaterali 85
Giudizio Confezione
- Qualità Audio: 95
- Qualità Artwork: 80
- Originalità: 90
- Tecnica: 85
Giudizio Finale
80Recensione di Carnival creation pubblicata il --. Articolo letto 1647 volte.
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