Ragestorm «Someone Hears?» [2008]

Ragestorm «Someone Hears?» | MetalWave.it Recensioni

Autore:
NeOz »

Recensione Pubblicata il:
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Band:
Ragestorm

Titolo:
Someone Hears?

Nazione:
Italia

Formazione:
Game: Vocals
Tele: Lead Guitar
Tommy: Rhytm Guitar
Kolla: Bass
Bonny: Drums

Genere:

Durata:
20' 18"

Formato:

Data di Uscita:
2008

Etichetta:

Distribuzione:
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Agenzia di Promozione:
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Recensione

Una copertina in chiaroscuro, persone che si accalcano davanti ad un portone semiaperto ed un individuo che spicca su tutti, emerge, mani nei capelli e sembra gridare “Someone Hears?”. Così si presenta ai miei occhi il demo degli italiani Ragestorm, band proveniente da quel di Aosta.
Un artwork particolare e ben curato..e la domanda sorge spontanea; sarà così anche per le canzoni?
Affermativo! Mi e’ bastato ascoltare i primi due pezzi per capire le qualità della band sia per quel che concerne la tecnica che per il songwriting, e la prima cosa che balza all’occhio (orecchio in questo caso) è la capacità con cui questi cinque ragazzi sono riusciti a fondere svariati generi, che potrebbero sembrare inizialmente in contrasto tra loro, per ottenere qualcosa di fortemente personale.

Andiamo così ad un’analisi più approfondita di questo demo. L’opener “Nothing”, uno dei brani migliori del lotto, parte con un bella sovrapposizione tra clean vocals e growl per poi svilupparsi nei suoi 4 minuti e passa con alternanze di riffoni pesanti e ritornelli in cui Game, il cantante, dimostra di trovarsi a suo agio sia in situazioni aggressive che melodiche. Da citare il suggestivo , seppur breve, intermezzo con un growl in italiano. In “Kamikaze” abbiamo puro e semplice death metal, proseguendo con l’ascolto, passiamo alla canzone successiva , ed, a mio avviso, migliore “Walking On A Mirror”, brano che con i suoi riff e le sue parti di chitarra strizza l’occhio agli americani Lamb Of God, ma che, anche in questo caso, lascia spazio alla bella voce pulita di Game, rimanendo molto particolare. Di stampo più heavy , con la sua intro ed i suoi solos, la seguente “Russian Roulette” ed così, che il disco si va a concludere con “Maggots”, il brano che meno mi ha colpito.

In conclusione, la produzione è buona (ricordiamo che è pur sempre un cd autoprodotto), i pezzi ben suonati e di grande impatto (garantito anche in sede live).e credo che il passo per il primo full-lenght sia piuttosto breve, quindi, bravi ragazzi…e si…qualcuno ascolta.