AA.VV. «Music Against Itself vol.2 » [2008]
AA.VV.
Titolo:
Music Against Itself vol.2
Nazione:
Italia
Formazione:
Genere:
Durata:
1h 16' 56"
Formato:
2008
Etichetta:
Distribuzione:
---
Agenzia di Promozione:
---
Recensione
Non è mai semplice recensire una compilation, per il semplice motivo che spesso l'eterogeneità dei gruppi che vi si possono ascoltare è tale che spesso il recensore si trova di fronte a generi amati mescolati ad altri odiati e non sa come rapportarsi con il disco in esame. I nostri amici della webzine Babylon Magazine si sono però cimentati in questo progetto, a titolo “Music Against Itself” giunto al secondo volume, per dare notorietà e spazi ad alcuni tra i gruppi italiani più attivi della scena underground italiana e noi di Metal Wave non possiamo non supportarlo a prescindere! Tenete presente, che il disco in questione è stato stampato in alcune migliaia di copie (3000 se non vado errato) e distribuite gratuitamente al Gods of Metal 2008 dalla stessa ragazza che, tutta di PVC vestita, fa bella mostra di sé sulla copertina stessa del CD: la mitica Sapphiria De Sade. Visto che l'attenzione dei presenti al Gods è stata attirata dalla formosa e famosa modella e fetish performer, immaginiamo che lo spirito con cui la compilation è nata, è stato rispettato alla grande: a quanto sappiamo infatti che il CD è andato letteralmente a ruba.
Ma bando alle ciance e passiamo all'ascolto.
Aprono i bolognesi Rain e la loro “Bang Bus”, saltellante, trascinante anche se démodé e con il titolo che ricorda una serie di film hard-core! Non so di cosa parli il testo, ma la song è divertente e apre bene il disco.
Seguono i Cold Void con il loro black tirato e glaciale e dalle influenze thrash: secondo me uno dei migliori pezzi del CD.
Cambio repentino di direzione stilistica: la suadente voce della singer dei Godyva introduce il oro brano, fatto di Goth Metal pesante e melodioso al contempo. Il brano risente a mio modesto parere delle influenze di Lacuna Coil e Lacrimosa, ma è davvero piacevole da ascoltare.
È quindi il momento dei Living Corpse, che cambiano ulteriormente la direzione stilistica del disco con la loro “6th race...” fatta di riff thrash vecchio stampo mescolati ad altri più moderni e svedesi. La giovane età della band non influenza di certo l'esecuzione, piuttosto tecnica, ma un po' il song-writing che non brilla certo per originalità. Ad ogni modo, un gruppo interessante da tenere d'occhio per il prossimo futuro.
Sotto ai 5 Star Grave, simpatici da ascoltare, dotati di un buon tiro, senso melodico e buona produzione. Sanno un po' di Children of Bodom in salsa mediterranea, ma questo non guasta certo!
Avanti i prossimi, cioè i Lunatic Asylum ed il loro metal vecchio stampo con voce melodica e davvero ispirata. Sembrano un incrocio tra i Queensryche, gli Iron Maiden e qualche spruzzatina thrash tanto per variegare il la loro proposta.
Tocca ora agli Youtanasia proporre la loro traccia, basata su un thrash metal vecchio stampo. Il brano è simpatico, ma purtroppo nulla di più! Il riffing un po' troppo basilare (suonato tutto aperto, come nel punk) nella prima parte, cambia completamente nel finale (che ricorda vagamente quello di “The Call of Chtulu” dei sempre più persi Metallica) e la voce un po' monocorde fanno perdere la freschezza che sembrava trasparire dalle prime note. Da risentire con un po' più di calma!
Gli Emmablu cantano in italiano e sono molto devoti all'hard rock settantiano ed un po' lisergico che vede i suoi epigoni nei Led Zeppelin. Un gruppo interessante, anche se forse quello più distante da quanto ascoltato fino ad ora.
Per una sorta di legge del contrappasso, seguono i Ghoul dediti ad al più brutale death/grind in stile Cannibal Corpse/Cryptopsy. A me il genere piace molto, ma i Ghoul non mi hanno colpito molto. Anche loro, da risentire con calma e con un lavoro completo.
A ruota, i meneghini Mystical Fullmoon forti di ottime produzione e tecnica e del loro potente black metal tecnico e ricercato, mai scontato o fine a sé stesso. Il brano in questione è lungo e composto da diversi momenti, alcuni veloci altri più ragionati. Ottimo l'uso delle tastiere e delle parti elettroniche che denotano influenze ampie (Aphex Twin su tutti) ed apertura mentale fuori dal comune.
Sotto a chi tocca: i No More Fear, i quali ci presentano un brano giocato sui mezzi tempi e sui riff al vetriolo alternati ad arpeggi di chitarra dal vago sentore di Pink Floyd. Growl cavernoso, contro-canti puliti e soluzioni ritmiche che pescano anche da certo Nu Metal completano la loro miscela musicale.
Ulteriore cambio di direzione musicale e si presentano i Feary Tales. Onestamente non ho ben capito cosa vogliono suonare i ragazzi in esame, che mescolano riff alla Iron Maiden “de noaltri”, doppia voce cavernosa/pulita-acuta-tipo-muezzin. Riff triti e ritriti, tecnica nella sufficienza, produzione scarsa, originalità zero..... senza offesa per nessuno, ma non ci trovo proprio nulla di interessante nella loro proposta.
Rimango della stessa opinione anche per il successivo gruppo, gli Hidden Sin. Il riff iniziale è davvero scopiazzato a tanti altri dei Maiden, la voce è limitata e limitante, la produzione veramente scarsa. Mi spiace, alla prossima.
Arpeggio ed assolo ispirato introducono i Ragestorm, che poi esplodono con un bel riff ed un buon alternarsi di voce a-la Jeff Walker con una pulita e melodica. Non mi viene semplice definirli: in quanto mescolano brandelli di metal classico ad altri di extreme metal. A mio modesto parere dovrebbero ragionare un po' di più nell'arrangiamento dei loro brani, ma sono dell'opinione che i nostri possano fare davvero bene nell'immediato futuro per cui meritano una sufficienza piena di incoraggiamento!
I Dark Horizon sciorinano invece il loro power-prog metal, fatto di riff e cori epici, cantato ispirato e tecnica strumentale molto buona. A me personalmente, il genere da loro proposto non interessa, ma i DH sono bravi e sanno farsi ascoltare.
Si cambia repentinamente genere ed atmosfera con i Non Omnis Moriar (citando Orazio nel nome) ed il loro black metal di stampo nordico anche nella produzione, appena sufficiente. Un brano che non lascia molto. Da ascoltare con un demo/disco intero per capirne il potenziale.
Arrivano quindi gli Advent che si presentano con quello che potrebbe essere definito modern-thrash metal. Una band che mostra delle frecce al proprio arco, ma che non posso giudicare con i soli quattro minuti e mezzo di questo brano. L'impressione generale però è più che discreta.
Non oso neanche commentare il nome dell'ultima band del lotto, Deep Throat da Alessanria, ma vi garantisco che il loro MySpace è tappezzato di foto di Linda Lovelace. I ragazzi hanno grinta e mescolano hard-core e thrash metal, hanno cori urlati, tanta grinta e non annoiano di certo se tutti i loro brani durano un minuto come questo. Se vi piacciono DRI e Raw Power allora faranno al caso vostro!
Spendo poche parole per concludere, tanto per spiegare i “Senza Voto” riferiti alla confezione globale, in quanto non si può giudicare con un unico voto la produzione, l'originalità o la tecnica di 18 band così differenti tra di loro. Mi sono permesso di dare 100 invece all'artwork, valorizzato senza dubbio dalle foto di Sapphiria!
A parte gli scherzi, mando il mio plauso ai ragazzi di Babylon Magazine che hanno avuto la passione e la costanza di produrre un lavoro del genere.
Track by Track
- Rain - 75
- Cold Void - 80
- Godyva - 75
- Living Corpse - 70
- Five Star Grave - 75
- Lunatic Asylum - 75
- Youthanasia - I Believe in Nothing 65
- Emmablu – Quello che Fai 75
- Ghoul - 65
- Mystical Fullmoon - 85
- No More Fear - 70
- Feary Tales - 50
- Hidden Sin – 50
- Ragestorm – 70
- Dark Horizon – 70
- Non Omnis Moriar - 55
- Advent – 70
- Deep Throat – 80
Giudizio Confezione
- Qualità Audio: 0
- Qualità Artwork: 100
- Originalità: 0
- Tecnica: 0
Giudizio Finale
62Recensione di Alcio pubblicata il --. Articolo letto 1956 volte.
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