Lunarsea «Route Code Selector» [2008]

Lunarsea «Route Code Selector» | MetalWave.it Recensioni Autore:
BlackWingAngel »

 

Recensione Pubblicata il:
--

 

Visualizzazioni:
2612

 

Band:
Lunarsea
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Titolo:
Route Code Selector

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
Filippo Palma :: Vocals
Fabiano Romagnoli :: All Guitars & Synth
Emiliano Pacioni :: Guitars
Cristian Antolini :: Bass & Vocals
Stuart Franzoni :: Drums

 

Genere:

 

Durata:
48' 0"

 

Formato:

 

Data di Uscita:
2008

 

Etichetta:

 

Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

'Manca qualcosa!!' E' stato il primo pensiero che mi è venuto in mente ascoltando questo 'Route Code Selector' dei romani Lunarsea, la loro terza fatica discografica che dopo 'Bio Ashesh Halo' del 2004 e 'Hydrodynamic Wave' del 2006 si affaccia sul mercato per Punishment 18 Records. Questo prodotto ha tutti i connotati per essere un gran disco: ottimamente suonato, magistralmente eseguito, estremamente curato nei minimi dettagli ma, una volta finito di ascoltare, lascia l'ascoltatore perplesso.
Per chi non conoscesse questa realtà italica stiamo parlando dei rassicuranti e ampiamente battuti lidi del death metal melodico di matrice scandinava, quello riconducibile ai 'Dark Tranquillity' ed ai primi 'In Flames'. Inserti di tastiere, atmosfere che spesso sfociano nel death metal un po' più estremo, molta melodia, stacchi groovy, incedere cadenzati e melodie 'orecchiabili'. In 'Route Code Selector' c'è tutto questo, ottimamente arrangiato e 'posizionato' ma... ma... c'è sempre un 'ma' che viene alla mente, che ti lascia con quella sgradevole sensazione di incompiutezza, quel 'ma' che ti fa rammaricare, ti fa struggere e dispiacere perchè sei perfettamente convinto che poteva essere ancora molto meglio. Ascoltandolo e riascoltandolo ho potuto apprezzare la potenza della opener 'Magnitude 9.6' o l'inarrestabile incedere di 'Infinite Process One' ma sempre con l'amaro in bocca perchè c'è sempre quella cosa, quell'intuizione che manca, quella luce nel pezzo che ti fa spalancare gli occhi e ti fa godere della bellezza di una melodia o che ti fa togliere le cuffie e ti fa canticchiare un ritornello. E' proprio questo quello che manca infatti: la sostanza della musica stessa, quello per cui tutti i musicisti vivono ossia creare delle emozioni nell'ascoltatore. Questo disco è freddo come una lama di ghiaccio nel cuore, quando invece dovrebbe essere tutto il contrario. Una caratteristica che ha fatto del death melodico un genere a cui tanti si sono ispirati è l'empatia e l'ondata di emozioni che il pezzo cerca di creare mettendo in evidenza i contrasti tra melodia e potenza, tra sonorità oscure ed ariose aperture. L'unico pezzo che forse riesce ad arrivare in maniera più schietta e sincera è la traccia di chiusura 'Subspace Transition' che con un ritornello particolarmente azzeccato lascia un piacevole ricordo e una bella melodia da portarsi in tasca e fischiettare quando più ci aggrada. La netta impressione che ho avuto è che i 'Lunarsea' hanno cercato di evitare soluzioni scontate o già affrontate da altri gruppi senza però riuscire a rendere queste nuove proposte abbastanza comunicative ed espressive. Peccato, questo 'Route Code Selector' è veramente un gran disco ma......

Track by Track
  1. Magnitude 9.6 75
  2. Methamorphine 70
  3. In a firmless loop day 65
  4. The apostate 65
  5. Ashen 70
  6. Five-sided platform shape 70
  7. Found me cryogenized 65
  8. Infinite process one 75
  9. Sulphur's song 60
  10. Subspace transition 80
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 85
  • Qualità Artwork: 80
  • Originalità: 65
  • Tecnica: 90
Giudizio Finale
73

 

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