Demonia Mundi «In Hoc Signo Vinces» [2008]
Demonia Mundi
Titolo:
In Hoc Signo Vinces
Nazione:
Italia
Formazione:
Daemonia – voce
Morlock – chitarre
Uw – tastiere
B3ast – basso
Noxifer – batteria
Genere:
Durata:
23' 5"
Formato:
2008
Etichetta:
Distribuzione:
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Agenzia di Promozione:
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Recensione
Il Symphonic Black Metal è un genere, per me che avrebbe potuto cessare d’esistere anni fa, dopo quel capolavoro che fu “Enthrone Darkness Triumphant” dei Dimmu Borgir. Quell’uscita, unita ai primi due capitoli in casa Dimmu ed al leggendario “In The Nightside Eclipse” degli Emperor, risultano il massimo in campo Sympho, tanto che tutto quello uscito dopo quasi possiamo dire che non serve a nulla.
Anno Domini 2008, mi devo ricredere su quanto ho sempre sostenuto: e questo grazie ad una band calabrese attiva dal 1996, ma che solo nel 2006 trova una stabilità definitiva di formazione. Si tratta dei Demonia Mundi, band capitanata dal carismatico vocalist Daemonia (fondatore perl’appunto del progetto).
L’act reggino dimostra di aver saputo prendere, come influenze, quanto di meglio la scena sinfonica scandinava ha partorito anni ed anni fa, maturandone il sound con componenti del tutto personali, dando così vita ad un lavoro eccelso, tanto sotto il punto di vista stilistico, quanto quello attitudinale.
I 23 minuti dell’EP “In Hoc Signo Vinces” partono con la classica “Intro” che precede la title-track, biglietto da visita di quello che sarà un interessantissimo lavoro. Si susseguono senza sosta “Malleus Maleficarum” e “Daemonia Bolla Summa”: avrete capito che le tematiche affrontano soprattutto il marcio scaturito dalla Chiesa Cattolica in tempi antichi (Santa Inquisizione in primis). Con la penultima traccia di Demonia Mundi trovano il loro apice: la perfetta fusione del Black norvegese più oltranzista (riff semplici ma taglienti all’inverosimile) con il pathos creato da un sapiente lavoro tastieristico. “The Circe And The Star (Next Execution)” risulta essere in assoluto il pezzo migliore dell’EP. Chiude i giochi “Our Eucharist”, un vero e proprio cavallo di battaglia per i Demonia Mundi: la parte vocale eseguita soprattutto in spoken riesce a dare quel senso di realmente ‘eucaristico’ alla traccia.
Se amate, come detto sopra, i primi lavori di Dimmu Borgir ed Emperor, i Demonia Mundi sono la band adatta a voi. Riescono a suonare un genere trito e ritrito come il Symphonic Black Metal riuscendo a non essere per nulla noiosi e scontati. Inoltre riescono ad abbinare all’ottimo sound una presenza scenica dal vivo non da poco.
Insomma, una band da tenere costantemente sott’occhio:c’è il rischio di riuscire a sentir parlare molto di loro in futuro.
Track by Track
- Intro/In Hoc Signo Vinces 74
- Malleus Maleficarum 73
- Daemonia Bolla Summa 74
- The Circle And The Star (Next Execution) 78
- Our Eucharist 75
Giudizio Confezione
- Qualità Audio: 70
- Qualità Artwork: 68
- Originalità: 65
- Tecnica: 70
Giudizio Finale
72Recensione di Lord Lucyfer pubblicata il --. Articolo letto 1613 volte.
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