Logic of Denial «Necrogenesis» [2009]

Logic Of Denial «Necrogenesis» | MetalWave.it Recensioni Autore:
darklot »

 

Recensione Pubblicata il:
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2120

 

Band:
Logic of Denial
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Titolo:
Necrogenesis

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
Alle :: Guitar
Danny :: Drum
Ventu :: Bass
Matt :: Vocals

 

Genere:

 

Durata:
33' 31"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
2009

 

Etichetta:

 

Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

I pesanti cancelli di qualche antica catacomba si aprono per lasciar fuoriuscire una nuvola nera carica di polvere maleodorante di muffa e putrefazione; le vostre narici saranno invase da malsani odori che rappresentano il biglietto da visita di questo platter. Parliamo dei Logic Of Denial, combo emiliano che ci regala un disco carico di odio e di misticismo; infatti risulta davvero difficile non tracciare un percorso che conduce direttamente alle porte di Karl Sanders e dei suoi brutalissimi Nile. Non credo che qui troveremo epiche storie provenienti direttamente dalla terra dei Faraoni, ma il genere suonato è quello: brutal-death carico di atmosfere epiche. Non ci saranno le gesta dei Faraoni a farla da padrona ma in Necrogenesis riecheggia la meravigliosa prosa di Lovecraft con particolare attenzione al mito di Cthulhu.
Devo constatare che il quartetto pesta davvero duro riuscendo a proporre una cascata di riff che faranno la felicità di ogni orecchio avvezzo a certe sonorità e anche di chi ama cibarsi di tecnica e di un po' di sana cattiveria; il rifferama proposto riesce ad essere, nonostante tutto, piuttosto personale e ricercato andando qua e là a ricalcare le sulfuree atmosfere dei più blasonati Morbid Angel, oltre che dei già citati Nile. Ma non fatevi ingannare da questi paragoni, non c'è assolutamente l'ombra del plagio in questo full-lenght, ci sono, invece, tutte le carte in regola per far sì che diventi un platter di un certo spessore nell'ambito del genere.
Come già detto il disco si muove lungo coordinate care al brutal-death di un certo stampo, ascoltate con molta attenzione Shrines of Depravity se non mi credete, ma allo stesso tempo non viene penalizzato il groove, cosa che accade a molti artisti sicuramente più in vista, che lo mettono da parte a favore di una mera esecuzione musicale recante eccessivo sfoggio di tecnica, il che gioca una componente penalizzante in seno all'economia dei brani. Non è sicuramente quello che accade in Necrogenesis, questo il titolo del disco, in cui la buona tecnica strumentale è messa al servizio dei brani che scorrono via veloci, feroci e lasciando il segno nella maggior parte dei casi. Particolarmente importanti nel non annoiare l'ascoltatore, anche il più distratto, sono i cambi di atmosfera presenti all'interno di ogni brano; i Nostri infatti hanno imparato molto bene a giocare non solo con il riffing ma anche con i tempi, un particolare plauso in tal caso va a colui che governa le leggi della ritmica, il drummer, che riesce ad essere incisivo, brutale ma soprattutto vario andando a fornire un caratterizzante supporto alla chitarra che non lesina affatto cascate di note e partiture intricate in cui si ha spazio per rompersi le ossa del collo, così come di elaborare una mistica visione.
Davvero sorprendenti i nostrani Logic of Denial che riescono a confezionare un prodotto che dovrebbe trovare al più presto un'etichetta in grado di licenziarlo sul mercato per fare in modo che possa ricevere i giusti riconoscimenti. Provate a dargli una possibilità e non credo che resterete delusi dai quattro ragazzi emiliani.
Questa rappresenta la classica situazione italiana, solo perchè disgraziatamente sono nati qui sono ancora senza uno straccio di contratto, mentre se fossero Statunitensi o tedeschi, tanto per fare degli esempi concreti, probabilmente avrebbero già firmato un contratto con una casa importante; ma qui si devono accontentare di supplicare qualcuno sul loro Myspace per farsi notare e per cercare in qualche modo di ridurre la miopia delle case discografiche italiane.
Quello che mi viene da dire è di cercare di supportare davvero chi vale e lasciar perdere il mainstream, reclutato per il solo gusto del soldo per prodotti che il mercato avrà dimenticato nel volgere di una stagione.

Track by Track
  1. Black Winds 75
  2. Shrines of Depravity 75
  3. Nistagmo 80
  4. Dissect My Faith 70
  5. A Path in Grief 70
  6. Aeons 65
  7. Yog Sothoth 85
  8. Gore Bless You All 75
  9. Leechlike 75
  10. Last Days 80
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 75
  • Qualità Artwork: 70
  • Originalità: 80
  • Tecnica: 90
Giudizio Finale
76

 

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