Arthemis «Heroes» [2010]

Arthemis «Heroes» | MetalWave.it Recensioni Autore:
dagon.keyboard »

 

Recensione Pubblicata il:
--

 

Visualizzazioni:
2714

 

Band:
Arthemis
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Titolo:
Heroes

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
Fabio (vocals), Andy (guitars), Damian (bass), Conrad (drums)

 

Genere:

 

Durata:
44' 0"

 

Formato:
Promo CD

 

Data di Uscita:
2010

 

Etichetta:

 

Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

Una band dal curriculum invidiabile, davvero! Hanno gia pubblicato altri lavori in precedenza, cambiato varie volte line-up e quindi, col passare del tempo, anche lo stile. Ma, ahimè, nonostante l'ottimo sound, potenza, grandi qualità tecniche e il songwriting abbastanza articolato, questo "Heroes" risulta essere un pochino freddo e, in certi punti, addirittura anonimo, suonato forse un po' troppo meccanicamente. Melodie, riff o passaggi particolari che rimangono in testa sono veramente pochi e, se non fosse stato per la grande anzi direi fenomenale voce di Fabio, personalmente avrei fatto fatica ad ascoltare questo disco tutto di fila perchè, a mio parere, l'unico che riesce a spiccare a livello di perfomance "passionale" è proprio lui. Sia chiaro che questa è solo l'opinione singola di un recensore perchè intendiamoci, il disco non è affatto da buttare, anzi, è da ascoltare bene perchè, nonostante tutto, i passaggi interessanti non mancano. Ciò che non c'è secondo me, è la comunicazione all'ascoltatore, un metal a tratti power, a tratti thrash e a tratti heavy che stabilisce solo in pochi punti un feeling con chi ascolta questi pezzi. Uno dei brani più piacevoli è l'opener Scars on Scars: anche se l'inizio sembra lontanamente ricordare quello di Mysterya degli Edguy e verso la fine c'è un cambio di tonalità improvviso che risulta un po' forzato e fastidioso è un pezzo molto ritmato, articolato, con un ritornello efficacie. Da notare anche Home, forse il più bel pezzo di questo disco, di cui il ritornello rimane in testa, emoziona perchè molto melodico... un pezzo sicuramente da concerto, in cui il pubblico si metterebbe a cantarlo in coro all'unisono.
Coloro a cui piace ascoltare anche la batteria focalizzando l'attenzione particolarmente anche su di essa, noterà che uno dei pochissimi episodi in cui Conrad usa altri pezzi oltre rullante, piatti e doppia cassa è This is Revolution perchè per quasi tutto il disco si mantiene su pattern particolari si, ma non tanto da essere devastante come un batterista metal dovrebbe essere (con questo non sto dicendo che non sia un batterista capace). Risultano un po' sottotono pezzi come Vortex che è molto anonimo, la voce ha quell'effetto "radiolina" computerizzato che non c'entra quasi niente con il genere, solo l'assolo riesce un po' a sollevare il pezzo (molto old-school anche se molto tecnico) ma non più di tanto e 7 Days che si apre con un riff molto banale, che dà di già sentito e il ritornello sembra avere un tappeto di batteria quasi da discoteca... uno dei peggiori nel disco. Mi risultano odiose invece Crossfire, pezzo strumentale che m'ha lasciato perplesso, perchè sembra più che altro un'esibizione tecnica di Andy (chitarra), ma per fortuna c'è l'assolo di Damian (basso), in cui emerge per la prima volta, e Until the End che inizia con quelle atmosfere tipiche dei gruppetti rock, simil-metal italiani dell'underground... un pezzo che starebbe bene se facessero quel genere, ma in un disco come questo e i pezzi che lo precedono, questo brano sembra un pesce fuor d'acqua. A mio modesto parere, un passo falso inserirlo in questo contesto.
Ottima invece la chiusura, Road to Nowhere, pezzo strumentale... molto malinconico, in cui per fortuna, la melodia spadroneggia dopo aver buttato fuori a calci tutti gli eccessivi tecnicismi dei precedenti brani... chiusura ottima.
Nel complesso il disco non è male, ma, come detto prima, risulta molto freddo, senza comunicazione tranne che in pochi punti. Ovviamente non bisogna prendere per oro colato tutto ciò che dice un recensore, il disco va ascoltato bene perchè nonostante tutto gli Arthemis sono un grande gruppo con notevolissime capacità sia compositive che tecniche!

Track by Track
  1. Scars on Scars 80
  2. Vortez 65
  3. 7 Days 60
  4. This Is Revolution 70
  5. Home 85
  6. Crossfire 50
  7. Heroes 70
  8. Until the End 55
  9. Resurrection 75
  10. Road to Nowhere 85
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 90
  • Qualità Artwork: 65
  • Originalità: 70
  • Tecnica: 85
Giudizio Finale
72

 

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