Digitalis Purpurea «Emotional Decompression Chamber» [2010]
Digitalis Purpurea
Titolo:
Emotional Decompression Chamber
Nazione:
Italia
Formazione:
Pi Greco :: Voce E Strumenti
Genere:
Durata:
45' 11"
Formato:
CD
2010
Etichetta:
Distribuzione:
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Agenzia di Promozione:
---
Recensione
E' definitivamente un lavoro positivo quest'ultimo di Digitalis Purpurea, progetto one man band dietro il quale si nasconde il torinese Pi Greco, attivo già dal 2000.
Digitalis Purpurea è il nome della Digitale Purpurea, una pianta dai fiori esuberanti e raccolti in grappoli, meglio nota come “il dito del diavolo” per la difficoltà di stabilire e differenziare il dosaggio medico utile della pianta da quello letale. Ma il richiamo del nome va anche a Giovanni Pascoli e al suo omonimo componimento.
E sono questi continui rimandi alla cultura letteraria e scientifica a rendere la confezione ancora più affascinante.
Un progetto musicale definito, consapevole e ben concepito, che per certi versi richiama senza troppi complimenti i migliori Nine Inch Nails, dei quali sembra assimilata la lezione (compresa quella di più facile ascolto).
In qualche pezzo è possibile cogliere delle forzature quanto alla pronuncia inglese. Eppure, nonostante l’accento italiano insolitamente marcato, il risultato è ancora più invitante e particolare, caratterizzante della personalità della traccia nello specifico. Tale da far pensare a un effetto grottesco voluto, quasi di straniamento e paradosso decisi a tavolino.
Un sound per nulla difficile né pesante nelle sue componenti. Anzi, si rivela presto una sorta di dipendenza dall’ascolto, un pezzo dietro l’altro. Figure evocate in pieno delirio industrial, sfocate e distorte, si avvicendano pericolosamente accattivanti secondo il concept di “Emotional Decompression Chamber”.
Ogni traccia risulta condita da una vena sadica ma seducente, dalla voce di Pi Greco distorta e malefica, talvolta accompagnata da una vocalist femminile apparsa all’improvviso per confondere e torturare, mantenendo ritmi coinvolgenti e cangianti nell’effetto finale di dolore o sollievo. Episodi degni di nota quelli al pianoforte e alla chitarra pulita, sposati senza fatica a distorsioni e loops. Nel loro ottimo amalgama, questi suoni creano solchi profondi e stati d’animo di forte empatia con l’ascoltatore, il quale non può far altro che lasciarsi guidare in questa sorta di canto elettro-distorto della sirena.
Ed è proprio questo carattere doppio, di bellezza fatale, di profondità consolante per il ritrovato senso ultimo delle cose e pericoloso horror vacui, il cuore pulsante del progetto Digitalis.
Tornando alla posologia della pianta, “un leggero aumento del dosaggio può fare la differenza tra una dose innocua e una fatale”. Nonostante ciò, non si possono fermare le note e i suoni di “Emotional Decompression Chamber”, che ci ricorda il rischio che fin dalla nascita siamo consci o non consci di avere, quello di trovarci sempre e comunque tra la vita e la morte.
Track by Track
- Musclebound 75
- Dust Devil 75
- Magic Cube 70
- The Shedding 70
- Fall of Rimmel 75
- Blear 75
- Scotch-Taped Hours 80
- Horror Pleni 80
- Devote 80
- Venus Eclipse 75
Giudizio Confezione
- Qualità Audio: 85
- Qualità Artwork: 70
- Originalità: 70
- Tecnica: 75
Giudizio Finale
75Recensione di moro mou pubblicata il --. Articolo letto 1482 volte.
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