Stöner Kebab «Superdoom» [2010]

Stöner Kebab «Superdoom» | MetalWave.it Recensioni Autore:
HeavyGabry »

 

Recensione Pubblicata il:
--

 

Visualizzazioni:
861

 

Band:
Stöner Kebab
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Titolo:
Superdoom

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
Brizzi San - Drums
Justin San - Guitar
Bubi Wan - Guitar
Muccio San - Bass, vocals
Menicocci - Synth, extras

 

Genere:

 

Durata:
44' 0"

 

Formato:
Vinile 12"

 

Data di Uscita:
2010

 

Etichetta:

 

Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

Il Doom diventa un'arma pericolosa quando viene affidata a menti degne. Anche senza aver ascoltato il disco in questione, lo si può ben immaginare quando il titolo non è un titolo, bensì una vera dichiarazione di intenti: Superdoom. Una sola parola basta ad evocare immagini disturbanti nella mia mente e mi tenta, mi seduce, mi chiama.
L'ascolto è difficile e bellissimo: assimilare ogni frammento del "primo" full length degli Stöner Kebab (le altre pubblicazioni rientrano meglio nella categoria degli Ep seppur di notevole durata) si rivela un'esperienza appagante ma solo se considerata nella sua dimensione totale. Cercare di comprendere "Superdoom" passando in rassegna i pezzi singolarmente è un errore da non fare, anzi potrebbe addirittura renderlo fastidioso all'ascolto.
Il percorso deve quindi necessariamente iniziare con "Tom Bombadil", composizione a metà tra intro e pezzo vero e proprio che trasporta l'ascoltatore verso lidi distanti dalla realtà e subito dopo con l'ottima "Viverna", dove una tastiera dal forte sentore di anni '70 fa capolino per far capire da dove vengono in realtà gli Stöner Kebab. Segue un'ossessiva "Iron Tyrant", il ritmo veloce spezza per un attimo l'ipnosi ma tutto sommato è prescindibile e lascia spazio ad un'interpretazione di "Astronomy Domine" dei (ma ve lo devo dire?) Pink Floyd neanche troppo distante musicalmente, ma con un testo totalmente diverso - delirante come ogni cosa Stoner deve necessariamente essere - e cantato in italiano. Un preludio all'apice creativo del disco, e cioè la straordinaria "Ibuki" dove addirittura trova spazio un'armonica dal forte sapore Blues. Ma non è la sola musica a rendere questo brano il migliore di tutti, anche il testo (anche qui totalmente in italiano) ha un ruolo fondamentale. I disturbi che avevano anticipato l'ascolto prendono vita: "Cosa cerchi nel mio ventre? / Cosa tenti di spiegare?". E non saprei cosa aggiungere se non per dire che questo brano è "oltre".
Sarà anche per questo che "New Church" resta un pò in secondo piano, pur nella sua solida classicità Doom con piccole tendenze Space Rock dovute al synth. Sono ancora rapito da "Ibuki", non lo posso negare.
La chiusura non poteva che essere affidata alla titletrack, che in dieci minuti e mezzo sprigiona tutto ciò che può essere associato agli Stöner Kebab: l'incipit è lento e pesante, dove è l'elettronico a far da padrone. Poi appare per un attimo l'anima più propriamente Stoner della band prima di ritornare alla lentezza di cui sopra, sostituendo però l'elettronico con l'acustico ed inserendo un sitar che ci annuncia della fine del viaggio e del - triste - ritorno alla realtà.
"Superdoom" non si dimentica facilmente, anzi, non si dimentica proprio.Perdetevi al suo interno con la consapevolezza che da un mondo simile si ritorna solo parzialmente.

Track by Track
  1. Tom Bombadil 70
  2. Viverna 85
  3. Iron Tyrant 70
  4. Astronavi Domani 75
  5. Ibuki 95
  6. New Church 80
  7. Superdoom 85
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 80
  • Qualità Artwork: 70
  • Originalità: 85
  • Tecnica: 80
Giudizio Finale
80

 

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