Valerian Swing «A Sailor Lost Around The Earth» [2011]
Valerian Swing
Titolo:
A Sailor Lost Around The Earth
Nazione:
Italia
Formazione:
Steve - guitars, loops, vocals
Alan - bass, electronics, keys
David - drums
Genere:
Durata:
43' 58"
Formato:
CD
2011
Etichetta:
Distribuzione:
---
Agenzia di Promozione:
---
Recensione
Conoscevo già i Valerian Swing e non solo per sentito dire. Avevo già avuto modo di ascoltare "Draining Planning For Ears Reflectors" (datato 2008) e ne rimasi piacevolmente colpito sia per quanto riguardava l’attitudine a sperimentare che la buona originalità con cui si erano posti fin da subito.
Bene, son passati quasi tre anni e il trio dei Valerian Swing eccolo di nuovo qui a solcare le nostre scrivanie ed a proporci qualcos’altro. Sono partito con la convinzione per la quale la band avrebbe offerto noi ancora una volta del materiale di prima qualità con un valore buono, ed ho fatto bene a fidarmi anche stavolta. Si chiama “A Sailor Around The Earth” e sta vendendo la luce proprio in questo periodo, ancora non se ne parla molto poiché è una creatura nuova di zecca, ma già sono convinto che moltissime persone lo ameranno, più che altro perché rappresenta un discreto disco.
Fin da subito si riconosce il tocco alternative/post-rock proprio dei VS con i loro frequentissimi richiami al progressive settantiano, all’avantgarde e alla psichedelica ricerca sonora anche stavolta portatrice di buoni frutti. Niente freddezza nonostante la grande dose di tecnica utilizzata e il quasi inesistente uso della sfera vocale; i Valerian Swing sono una band che crea musica dal cuore, ormai posso appurarlo tranquillamente, e che la fa con piena cognizione di causa, strumentale e atmosferica, qualcosa da assaporare fino in fondo, qualcosa da ascoltare in silenzio, in penombra, magari con una sola candela accesa nel buio della vostra stanza.
Parlando del lato puramente tecnico la produzione è stata affidata a Matt Bayles (lo avete “sentito” nei più noti Mastodon, Isis e Russian Circles) per cui potete tranquillamente aspettarvi qualcosa che vale molto anche rintracciando le basi in un discorso più sonoro che altro. Tracce come "A Sea In Your Divine Fast", con il suo crescendo continuo e un dolcissimo spegnersi verso la fine e "It Shines", con la partecipazione di un mielato trombone dai tratti sognanti, si inseriscono alla perfezione in un macrocontesto di musica sperimentale contemporanea, ormai non ho più motivo di negarlo.
Grand gruppo e grande disco! Una conferma per quanto mi riguarda.
Track by Track
- Dr. Pengl Is There 70
- Le Roi Cremeux 75
- A Sea In Your Divine Fast 90
- Since Last Century 75
- The Decent Man 75
- Pleng 70
- Hypnagogic Hallucination Sound In The Void 75
- How Far 80
- Nothing But a Sailor Lost Around The Heart 80
- It Shines 95
Giudizio Confezione
- Qualità Audio: 80
- Qualità Artwork: 85
- Originalità: 80
- Tecnica: 75
Giudizio Finale
79Recensione di carnival creation pubblicata il --. Articolo letto 1601 volte.
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