Cream Pie «Unsigned» [2010]

Cream Pie «Unsigned» | MetalWave.it Recensioni Autore:
fabio HC »

 

Recensione Pubblicata il:
--

 

Visualizzazioni:
1695

 

Band:
Cream Pie
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Titolo:
Unsigned

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
David King - voce
Nikki Dick - chitarra, cori
Phantom - chitarra, cori
Michael Drake - basso, cori, piano
Brian Kent - batteria, cori

 

Genere:

 

Durata:
25' 21"

 

Formato:
EP

 

Data di Uscita:
2010

 

Etichetta:

 

Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

Correva l'anno 2007 quando la band oramai capitanata da David King approdò alle orecchie del popolo metal grazie al loro primo demo. Successivamente, nel 2008, uscì il primo album full-length "Dirty Job", ed ora, a distanza di due anni il gruppo di Bari regala ai suoi fan e detrattori questo piccolo sei-tracce Ep di distinta fattura.
Il suono è un oramai collaudato hard rock molto glam, ripreso in maniera spudorata dai Motley Crue, ma soprattutto dai Guns 'n Roses. Devo dire che tutto il lavoro suona lento, pochi sono gli innesti puramente rock'n roll, e questo mi rattrista abbastanza. Comunque sia, la partenza è affidata a "Tiger", brano caparbio, capace di rimanere in testa per molto tempo, e dall'andatura quasi allegra. Qui, le chitarre regalano attimi veramente melodici ed allo stesso punto romantici, mentre la voce del singer piace molto, ricordando i due gruppi sopra citati. La prestazione vocale di David rimane infatti molto buona durante tutto il percorso musicale del lavoro. "See Ya Later" rimane sugli stessi toni della traccia introduttiva, rimandando forse più al sound puramente ottantottino. Con "Such A Psycho" si prende quella lentezza compositiva tipica dei Guns, che se vuol rimanere impressa non deve certamente ricalcare in ogni suo passaggio la voce di Axl. Devo dire che oltre a questa critica, la prestazione di David durante il pezzo, lascia ancora più sbalorditi. "No Love Remains" non perde la staticità della canzone precedente e stanca durante i suoi cinque minuti di durata, ma suona molto più personale. La traccia conclusiva "Bad Habits" fa tornare in me la positività inizialmente presa nei confronti del gruppo, e chiude egregiamente l'Ep. Nonostante l'autoproduzione conferisca quella brutta registrazione, il suono appare grezzo alla Motley e forse è più interessante di altre produzioni fatte in studio. La band si dimostra comunque capace, anche se qualche neo è stato riscontrato, ma la completezza del lavoro c'è, e va certamente riconosciuta da un più vasto pubblico nella scena!

Track by Track
  1. Tiger 75
  2. See Ya Later 70
  3. The Evil Inside 70
  4. Such A Psycho 60
  5. No Love Remains 60
  6. Bad Habits 75
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 65
  • Qualità Artwork: 70
  • Originalità: 65
  • Tecnica: 70
Giudizio Finale
68

 

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