Kubark «Kubark» [2010]

Kubark «Kubark» | MetalWave.it Recensioni Autore:
carnival creation »

 

Recensione Pubblicata il:
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Visualizzazioni:
1139

 

Band:
Kubark
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Titolo:
Kubark

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:

 

Genere:

 

Durata:
18' 4"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
2010

 

Etichetta:

 

Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

Dalle pochissime informazioni di cui dispongo e dalle ancora più sporadiche notizie dei Kubark che sono riuscito a trovare ho capito un paio di cose sul conto del gruppo: la band è originaria di Piacenza e può tranquillamente essere menzionata tra i progetti musicali del 2011 più interessanti.
Fondamentalmente di loro si sa ciò che essi vogliono far sapere, ossia poco e niente; ignoro di quali persone sia composta la line-up ma si comprende facilmente, invece, di quale personalità sia composta la gente che suona nei Kubark. Coraggiosissimo è il fatto che la demo ivi pervenuta è solamente una delle quattro versioni di copertina (una per elemento della band, mi pare di aver capito). Ignoro di chi sia il volto raffigurato così come ignoro cosa faccia all'interno del gruppo, ma per un discorso del genere mi vengono in mente solo i Rammstein di "Sehnsucht".
I Kubark fortunatamente non fanno parte di quei complessi che vogliono risultare originali a tutti i costi (ce ne sono migliaia, anche tra realtà molto note a livello internazionale, oltre che italiano), ma genera una individualità non indifferente di cui le due lunghe tracce della demo omonima si ritrovano amalgamate insieme. Per quanto concerne la sonorità vi consiglierei di immaginare i Tool di "Lateralus" mescolarsi con caratteristiche proprie di Melvins, The Ocean e tutto lo sludge che vi può venire in mente. Potrei azzardare a dire che i nostri propongono un alternative rock/post-rock/post-metal/atmospheric sludge doom tanto per sparare qualche nome per poterli in qualche modo “catalogare mentalmente“; per inserirsi in un qualsivoglia contesto musicale tuttavia renderei l'idea solo in parte, in quanto questa è musica altamente sperimentale che va sentita per bene ed assimilata. Chiaramente sono sonorità che racchiudono tantissime sfaccettature e che con un ascolto solo non verrebbero per nulla assimilate.
Se cercate una band da iniziare a seguire -ho idea che ne sentiremo presto parlare di nuovo- che risponda alle vostre esigenze di sperimentazione musicale avete trovato con chi cimentarvi.

Track by Track
  1. Autogenic 80
  2. Meat 75
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 75
  • Qualità Artwork: 70
  • Originalità: 75
  • Tecnica: 75
Giudizio Finale
75

 

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