Kaiserreich «Ravencrowned» [2010]

Kaiserreich «Ravencrowned» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Snarl »

 

Recensione Pubblicata il:
--

 

Visualizzazioni:
2131

 

Band:
Kaiserreich
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Titolo:
Ravencrowned

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
Serpent Est - vocals
Abraxas - guitars
Luce - guitars
T. Morgan - bass
Krieg - drums

 

Genere:

 

Durata:
58' 15"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
2010

 

Etichetta:

 

Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

Ricordo benissimo di aver recensito anni fa proprio per questa webzine il debutto dei bresciani Kaiserreich, e ricordo altrettanto bene di aver scritto che, seppur pregevole, il loro cd era un vero e proprio clone di “Transylvanian Hunger” dei Darkthrone, e che quindi ci si aspettava di più per il nuovo disco, che è appunto questo “Ravencrowned”.
Beh, in parole povere, questo secondo cd dei Kaiserreich è meno un clone dei Darkthrone, quindi più personale nei riff, ma la situazione non cambia granché con questo nuovo album, che per ora promuove i Kaiserreich dallo status precedente, ma li conferma comunque come un gruppo fortemente di nicchia, buono di per sé, ma per ora poco capace di ergersi dalla media. Il fatto è che i Kaiserreich hanno sviluppato, per differenziare i loro brani, un sempre gradevole buon senso melodico nei loro giri di chitarra, il tutto su di una ben accetta base musicale classicamente black norvegese, ma questo loro secondo album non propone molto altro di soluzioni proprie: “Ravencrowned” è un disco che per la stragrande maggioranza della sua durata non osa neanche un po’ a livello di songwriting (si può fare anche rimanendo all’interno di questo genere), e rimane ancora qualcosa di carino, ma anche con una personalità rimasta perlopiù non pervenuta, persa tra gli stilemi del genere. In questo cd si hanno una manciata di belle composizioni, dove i riff conferiscono un bel senso di drammatico alle canzoni, come nella conclusiva “Tempest (Of The Unwept Tear)”, mentre la più breve “A.B. 86” assume uno stile più violento che possiamo apprezzare, ma praticamente tutto delle altre canzoni scorre via in maniera incolore, senza infamia ma anche senza lode, senza molti arrangiamenti personali pur rimanendo all’interno di questo genere, senza soluzioni compositive particolari, con atmosfera ma senza un grande impatto. Solo ed esclusivamente questo per un’ora di musica. E non c’è molto altro da dire, sinceramente, su questo album. Un album che formalmente non ha difetti, e simile a quelli dei Black Funeral come giudizio complessivo: piacevole e simpatico, ma anche basilare, senza molta personalità o particolari guizzi, che punta tutto sui giri di chitarra e sull’atmosfera, rinunciando a qualsiasi altra cosa, al massimo forse anche un po’ bisognoso di essere accorciato nella durata dei brani. Questo “Ravencrowned” non è molto un clone dei Darkthrone, ma non è comunque neanche qualcosa di personale. Se a voi questo basta, fate vobis!
Per quel che mi riguarda, promuovo i Kaiserreich in funzione del fatto che la loro seconda fatica discografica è un disco che, originalità e dinamicità a parte, non ha oggettivamente difetti ed anzi può piacere ad ogni fan del black norvegese. Io personalmente penso però che questo cd sia solo per completisti del suddetto genere, e aggiungo anche che di dischi ugualmente “norwegian style” ma più convincenti e malsani in giro ce n’è, anche in Italia. Basti pensare al grandioso primo cd dei toscani Murk e ai demo dei calabro/romagnoli Tod, se si vogliono gruppi molto in stile Darkthrone ma dotati di classe maggiore, oppure al minimalismo riuscito dei trentini Tenebrae In Perpetuum o dei Near, oppure ancora all’eccellente incisività dei bravi Tundra. Se poi guardiamo all’estero, è chiaro che questi bresciani non hanno scampo, se comparati ai primi dischi dei Deathspell Omega, ai primi due dischi dei Craft, o al grandioso “Heaven In Flames” di Judas Iscariot, tanto per fare alcuni nomi noti. Se avete opportunità di comprare questo disco, fatelo e non vi pentirete, ma sappiate che siamo di fronte a un disco che di storico non ha granché. Alla prossima!

Track by Track
  1. Hapax Legomenon 60
  2. Vae Victis 60
  3. Dreamfall (Pure, Tortured Heart) 65
  4. Veleno 65
  5. Lunes Of Judgement 60
  6. Cobra Legion Arose 60
  7. A.B. 86 70
  8. Cuore Nero 55
  9. Der Verschythend 60
  10. Tempest (Of The Unwept Tear) 70
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 70
  • Qualità Artwork: 65
  • Originalità: 45
  • Tecnica: 65
Giudizio Finale
62

 

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