Kubark «Ulysses» [2011]
Kubark
Titolo:
Ulysses
Nazione:
Italia
Formazione:
Andrea Nulla :: vocals, guitar
Elia Mariani :: guitar
Enrico Crippa :: bass, synth
Federico Merli :: drums
Keyboards by Pietro Beltrami
Genere:
Durata:
30' 15"
Formato:
EP
2011
Etichetta:
Distribuzione:
---
Agenzia di Promozione:
---
Recensione
Quando recensii il primo vagito discografico dei piacentini Kubark pensai logicamente di ritrovarmeli di fronte, magari con un lavoro più completo delle due belle tracce presentatami nel lavoro omonimo dello scorso anno.
Come volevasi dimostrare, eccoli di nuovo qui e stavolta mi inchino e mi tolgo il cappello in segno di assoluto rispetto.
“Ulysses” è più di un EP, credetemi. Oltre al fatto di essere accompagnato da uno dei migliori artwork oscuri e minimalisti dove il sottoscritto abbia mai posato gli occhi, non riesco a smettere di rintracciare nella mia mente le personalissime note tinte di nero che i cinque ottimi brani contengono sapientemente.
Stavolta i Kubark hanno fatto un passo avanti stilisticamente trovando tonalità intime e abbandonando quasi completamente gli stili musicali propri del passato che, lo ricordiamo, erano costituite principalmente da Tool, Melvins e The Ocean; ormai la band ha trovato una sua strada propria che la conduce laddove molte altre band sanno solo sognare e invidiare il suo percorso, fatto di buio, amore, dolore, passione e malinconia.
Scindere l'EP in cinque episodi distinti non è cosa facile - e infatti non sarò avvezzo a farlo in questa sede – poiché si tratta di un unicum di mezzora diviso in cinque brani mi sta bene, ma che trova il suo mero appagamento solo ascoltando di seguito il materiale.
Non sarebbe saggio da parte mia dire “una canzone è più lenta ed una è più veloce, più dinamica”, qui, signori miei, ci troviamo “oltre il post-core”, oltre l'ambient, “oltre il post-metal”, qui c'è della sperimentazione che va oltre lo stesso concetto di metal, di alternative-rock, di ambiziose vedute psichedeliche. E' roba che sta anni luce avanti alle uscite del genere, roba che non tutti potranno comprendere se non la si ascolta decine di volte ed ogni occasione di ascolto ci offre ulteriori dettagli, ulteriori suoni che pare fuoriescono da ogni parte, da ogni “fottuta parete” e ci circondano minacciosi con l'unica intenzione di farci annegare in una pozza nera evanescente. Ecco cos'è per me “Ulysses”: qualcosa che difficilmente mai dimenticherò.
Il mio unico rammarico è la durata di una sola mezzora ma del resto è sempre possibile riascoltare da capo il tutto.
Che ve lo dico a fa'? Ormai mi avete conquistato!
Track by Track
- Letdown 80
- AinSoph 95
- Love & Preach Hate 95
- Ulysses 85
- VIXI 80
Giudizio Confezione
- Qualità Audio: 95
- Qualità Artwork: 100
- Originalità: 90
- Tecnica: 90
Giudizio Finale
90Recensione di carnival creation pubblicata il --. Articolo letto 1505 volte.
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