Illnath «Third Act - In The Theatre of Madness» [2011]
Illnath
Titolo:
Third Act - In The Theatre of Madness
Nazione:
Danimarca
Formazione:
Mona Beck :: vocals
Peter Falk :: guitars, keyboards
Kenneth Frandsen :: bass
Dennis Stockmarr :: drums
Genere:
Durata:
53' 28"
Formato:
Mini-CD
2011
Etichetta:
Distribuzione:
---
Agenzia di Promozione:
---
Recensione
Restyling totale in casa Illnath. La band danese ritorna sulle scene con il terzo capitolo della sua discografia con new entries nella formazione: il precedente batterista è stato rimpiazzato da un furioso e preciso Dennis Stockmarr e il microfono stavolta è impugnato da Mona Beck, singer di una violenza inimmaginabile che possiede un buon scream adatto alla proposta dei nostri.
Ormai giunti alla terza release, identificarli con il symphonic melodic black metal non so quanto possa sembrare corretto dato che di black credo abbiano ben poco, forse il modo di cantare della Beck ma il tutto si riassume in visioni sinfoniche e altamente melodiche di un gothic metal portato a livelli quasi melodic death scandinavo. Un po’ come se i Cradle Of Filth si mettessero a buttare un occhio ai Dark Tranquillity o agli In Flames; sì, ha fatto accapponare la pelle anche a me ma non mi viene in mente altro in questo momento.
“Third Act - In The Theatre of Madness”, tuttavia, si presenta in modo appena sufficiente all’inizio, con una title-track che di black proprio non ha niente di niente e che riassume un po’ ciò che troveremo all’interno del disco. Ammetto che mi ha fatto rimpiangere il loro passato discografico, soprattutto per le frequenti uscite da canzonetta goth ficcate all’interno di qualche brano per renderlo più commerciabile; sì, per carità, possiede il suo impatto lo stesso, soprattutto perché irrompono sempre le soluzioni death metal tra riff accesi e precisissimi oltre che assoli di classe, ma qui la bilancia è troppo tesa alla melodia e si perdono di vista molti elementi, quello ritmico ad esempio, su “Third Act…” ridotto a pattern già sentiti in altre centinaia di dischi.
Ma l’album è anche teatro di un paio di canzoni che mi hanno entusiasmato, “Scarecrow”, sontuosa e neoclassica, quasi indirizzata a sonorità power metal, fortemente atipica e per questo interessante e “Tree of Life and Death” dotata di buona personalità.
Il disco non è assolutamente da buttare, solo non è al livello dei precedenti. Per il momento la promozione c’è, del resto tecnicamente i nostri sono musicisti eccezionali.
Track by Track
- Third Act 60
- Scarecrow 80
- Lead the Way 65
- Snake of Eden 65
- Shorthanded 60
- Spring Will Come 60
- Tree of Life and Death 75
- Fall of Giants 65
- Vampiria 60
- Kingship Incarnate (Bonus Track) 50
Giudizio Confezione
- Qualità Audio: 70
- Qualità Artwork: 50
- Originalità: 60
- Tecnica: 75
Giudizio Finale
64Recensione di carnival creation pubblicata il --. Articolo letto 1505 volte.
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