Basanos «Cracking the Sledge» [2011]

Basanos «Cracking The Sledge» | MetalWave.it Recensioni

Autore:
BlackWingAngel »

Recensione Pubblicata il:
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Band:
Basanos

Titolo:
Cracking the Sledge

Nazione:
Austria

Formazione:
Jochen Hagl - Vocals
Roman Skomar - Guitar
Wolf-Dieter Vogl - Bass
Moritz Rauter - Drums

Genere:

Durata:
45' 35"

Formato:
CD

Data di Uscita:
2011

Etichetta:

Distribuzione:
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Agenzia di Promozione:
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Recensione

La classe non è acqua diceva qualcuno ed, effettivamente, in questo 'Cracking the Sledge' degli austriaci Basanos siamo difronte veramente ad un bellissimo disco. Intendiamoci, niente di nuovo sotto il sole, infatti siamo ancora impastoiati in un neo-thrash di stampo prettamente americano, sulla scia di gruppi come Lamb of God, Machine Head con qualche inserto sludge alla Down e, ovviamente, Pantera. Mi sono sbilanciato dicendo che questo è veramente un bel disco perché era da tempo che non ascoltavo un gruppo in grado di propormi, finalmente, riffs groovy e pezzi veramente ben scritti. Sono rimasto piacevolmente colpito dal fatto che, benché la minestra sia decisamente riscaldata, questa volta è stata riscaldata con cura e dedizione. Il groove di ogni pezzo è decisamente interessante, la lezione impartita da Darrel, Adler e Flynn è stata assimilata e riproposta in maniera personale e consistente. In tutto l'LP non si notano cali di tensione o mancanza di ispirazione in quello che sta suonando. Purtroppo la definizione di derivativo è dietro l'angolo e i Basanos di sicuro non cercano di evitarla, anzi, probabilmente insistono su questa strada consci del fatto che questo sanno fare e lo sanno fare anche molto molto bene. Inutile, oltretutto, soffermarsi sulla perizia tecnica dei musicisti, tutto è suonato alla grande ed anche il suond è quello che ci si può aspettare: aggressivo, pieno e decisamente caldo. Menzioni d'onore vanno assegnate a due pezzi 'See the Truth' e 'On my Way', forse un po' più vicini a sonorità southern sullo stile dei Black Label Society, che si rivelano due vere e proprie perle agrodolci che si altalenano tra riffs rocciosi e melodie non proprio europee. Non è detto che si debba innovare per forza o cercare l'originalità a tutti i costi, molto spesso chi intraprende questa strada si trova a partorire degli aborti, ma se si sa fare, ed in questo caso suonare, bene della musica perché non farlo? Anche a costo di essere una goccia nell'oceano.