Svarti Loghin «Sea Of Green» [2011]
Svarti Loghin
Titolo:
Sea Of Green
Nazione:
Svezia
Formazione:
Raymond N. - Bass
Emil - Drums
S.l - Guitars, Keyboards, Vocals
Johan Lindström - Guitars, Clean Vocals
Genere:
Durata:
26' 3"
Formato:
EP
2011
Etichetta:
Distribuzione:
---
Agenzia di Promozione:
---
Recensione
Per chi di voi non ancora lo sapesse, da qualche tempo a questa parte c’è stato una specie di scisma all’interno della scena black mondiale, che ha fatto in maniera tale che alcune bands black metal si distaccassero dallo stile classico, per andare ad abbracciare sonorità più intimiste, molto meno distorte, meno negative, meno strillate ed estremamente atmosferiche. Sulla scia di quanto hanno fatto gruppi ormai con una certa notorietà quali Alcest, Wolves in the throne room e Solstafir. Beh, gli svedesi Svarti Loghin sono un altro dei gruppi che ha aderito a questo carrozzone, come era facilmente intuibile dal precedente full length “Drifting through the void”. Questo EP però va oltre, e condensa in 5 tracce una musica sempre cantata in pulito, con chitarre quasi sempre acustiche o al massimo distorte pochissimo, che ripropongono per tutta la durata dell’EP un’atmosfera spesso serena e solare. Il risultato non ha niente a che vedere col black metal, né col metal, e neanche col rock.
Ma nonostante lo sforzo degli SL, il risultato francamente mi pare troppo insipido. Conosco bene le sperimentazioni e le divagazioni sonore di queste ultime correnti musicali, e ne so abbastanza per dire che quanto gli SL qui propongono è ascoltabile ma anche per niente originale o dotato di trovate veramente valide o interessanti. Ci troviamo di fronte a una musica formalmente ben fatta, ma che alla fine lascia molto il tempo che trova, incapace di portarti lontano con la mente, ed in verità abbastanza banale a tratti, come nella noiosa “Transparent”. Certo, le composizioni scorrono in maniera leggera e tranquilla, ma senza slanci particolari, senza infamia ma anche senza la minima lode. Sono molte le bands che hanno provato la carta del disco, o dell’EP acustico, e la verità dei fatti è che pochissime volte il risultato è stato degno di nota. Se questo fosse stato il primo esempio in assoluto di band che arriva a questi lidi sonori, allora probabilmente questo SOG andrebbe promosso in quanto antesignano e capace di destare curiosità, ma gli SL non sono i primi e forse non saranno neanche gli ultimi. Si tratta di un EP, questo, che avrà tutto il valore che gli SL vorranno attribuirgli, ed apprezzabile magari da chi non smette mai di ascoltare ogni tipo di musica alternative o sperimentale senza che sia metal, ma che difficilmente interesserà a qualcun altro. Se apprezzate la musica sperimentale provate pure a dargli un ascolto, ma per me prima di comprare questo EP ce ne sarebbero prima molti altri.
Track by Track
- Cloud Man 60
- Sea of Green 60
- Transparent 50
- Celestial bound in cosmic infinity 55
- Black Moon 55
Giudizio Confezione
- Qualità Audio: 75
- Qualità Artwork: 55
- Originalità: 55
- Tecnica: 60
Giudizio Finale
58Recensione di Snarl pubblicata il --. Articolo letto 719 volte.
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