Lost Dreams «Blinded By Rage» [2011]
Lost Dreams
Titolo:
Blinded By Rage
Nazione:
Austria
Formazione:
Stefan Traunig – Vocals
Herbert Sopracolle – Guitar
Andreas Maierhofer – Guitar
Dominik Hormann – Bass
Rafael Peychär – Drums
Genere:
Durata:
54' 43"
Formato:
CD
2011
Etichetta:
Distribuzione:
---
Agenzia di Promozione:
---
Recensione
Ecco uno di quegli album che non servono poi a molto, se non a rubarmi tempo e impormi più impegno di tutti gli altri, per inventarmi un numero esiguo di parole nel tentativo di farvi capire che, sì, ho ascoltato questo disco.
Il death metal è sempre più difficile da proporre, quello melodico poi, sembra imprigionato in una gabbia da cui è impossibile uscire. Sempre i soliti giri, le solite voci, i soliti stacchi, proposti sempre con la stessa nonchalance; ma che evocano per lo più sbadigli, tali da causare il distaccamento della mandibola dal resto della testa.
Il press kit allega pure una foto (un fotomontaggio, in realtà) dove i componenti della band giocano a poker nel pomposo salone di un ristorante, con un whisky davanti, vestiti come borghesi incravattati; questa immagine descrive alla perfezione la motivazione di questo album: il divertimento. Loro. Solo la band si è divertita a fare questo disco, noi da fuori non riceviamo nulla che non ci sia già stato dato, pure meglio, da molti altri gruppi.
Poi, per carità, non è che ascoltando questo disco sia tutto da buttare, ma non è minimamente sviluppato, anzi spesso l'evoluzione di una buona ritmica, si sfracella in maniera catastrofica in un refrain dal taglio pop (per non dire emo), talmente abusato, che vien da domandarsi a chi l'hanno plagiato. In questo modo ci si trova di fronte ad un ascolto poco motivato, per nulla stimolato.
Forse sono io che mi aspetto troppo; costoro però, pubblicano dischi dal 1999 e si son formati addirittura nel 1992: non è questo il caso in cui è lecito chiedere un po' di più? Non è necessario cambiare genere, ma almeno gestire meglio le caratteristiche che lo compongono.
Quello che ci avanza in fin dei conti è death metal: un po' svedese, un po' americano, un po' thrash, un po' melodico, un po' pop, un po' dark, mescolati come sempre; per la prima volta mi viene da citare la traccia più insignificante: “Living In The Mass”, gli In Flames suonavano meglio di così già nel 1996, che senso potrebbe avere rendere ancora più stereotipati dei riff così datati, ripetendoli all'infinito? Una cover dei Soilwork chiude un lavoro fin troppo anonimo.
Track by Track
- Hide And Seek 60
- The Painted Man 50
- Demons Call My Name 60
- Secrets 55
- Black Rain 55
- Living In The Mass 50
- Black Sheep 55
- Loco Motive 50
- Out Of Control 50
- Darkness Falls 50
- Dust To Dust 60
- Nerve 50
Giudizio Confezione
- Qualità Audio: 60
- Qualità Artwork: 60
- Originalità: 55
- Tecnica: 65
Giudizio Finale
55Recensione di June pubblicata il --. Articolo letto 752 volte.
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