Ebonylake «In Swathes of Brooding Light» [2011]
Ebonylake
Titolo:
In Swathes of Brooding Light
Nazione:
Regno Unito
Formazione:
Ophelius - vocals, guitars, keyboards
Mass - vocals, guitars, keyboards
Genere:
Durata:
60' 5"
Formato:
CD
2011
Etichetta:
Distribuzione:
---
Agenzia di Promozione:
---
Recensione
Lapalissiano affermare che l'etichetta Les Acteurs de l'Ombre s'impegni per promuovere del materiale differente, non necessariamente innovativo, ma anche soltanto sentito, appassionato accattivante. Lo dimostrano l'esaltante ristampa del debutto dei Numen, oppure i lavori arzigogolati e complessi di band come Pensées Nocturnes o Cult of Erinyes; possono piacere o no, ma restano opere ricercate.
A proposito di questi Ebonylake (ridotti oggi a duo) e del loro ultimo lavoro “In Swathes of Brooding Light“, pubblicato a oltre dieci anni dal precedente disco, l'etichetta lo definisce “everything except easy listening”; si può essere d'accordo ma anche no. E' vero che si tratta di un lavoro piuttosto elaborato e per altro di una certa lunghezza (dieci brani per oltre un'ora di ascolto), fatto di sonorità stratificate, ma l'impatto è fulminante e penetra subito sotto pelle, tenendo incollati all'ascolto (almeno per buona parte dell'album). La sonorità di base, e parliamo di una parte molto piccola, è black metal dal taglio sinfonico, ma poi il pedale è spinto sull'atmosfera: sensazioni lugubri e caotiche. L'apertura di “And From the Seas the Sickening Things” è una corsa di velocissimo e violentissimo black metal brumoso, ma costellato di urla, rantoli e di elementi sinfonici ed orchestrali, piazzati in maniera molto precaria; la sensazione potrebbe essere simile ad un esplosione apocalittica, al riversarsi di uno tsunami: oggetti che si spostano, rumore alle stelle.
E questa è solo una faccia degli Ebonylake, in mezzo vi si trovano momenti ambient, simili a colonne sonore per film come “Human Mannequin Puppeteer”, molto visionaria; oppure brani che potrebbero sembrare versioni corrotte e contaminate dei Cradle Of Filth (per usare un paragone comodo...), ad esempio “Within Deepest Red (The Opening Of...)” e “The Theory of Sexual Carvings”.
La capacità di cogliere l'interesse dell'ascoltatore con variazioni anche molto ardite, ma senza far perdere la bussola è l'aspetto fondamentale che rende questo disco apprezzabile sia da chi si è immolato ad ascolti più puri, sia da chi cerca qualcosa di stimolante ed originale; il tutto sobillato da una registrazione perfetta a metà strada tra una produzione oscura e sonorità moderne.
Consigliatissimi alle anime più buie e cover stupenda.
Track by Track
- And From the Seas the Sickening Things 65
- I Painted the Suicide of Neptune 75
- The Curious Cave of Deformities 65
- In Swathes of Brooding Light Skeletal Birds Scratch 70
- Human Mannequin Puppeteer 75
- Licking at the Nesting's of Young Fledglings 70
- Amethyst Lung Concerto 80
- Within Deepest Red (The Opening Of...) 80
- The Theory of Sexual Carvings 75
- A Voice in the Piano 75
Giudizio Confezione
- Qualità Audio: 80
- Qualità Artwork: 80
- Originalità: 70
- Tecnica: 75
Giudizio Finale
74Recensione di June pubblicata il --. Articolo letto 718 volte.
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