Lucky Thir13n «March Of The Young» [2011]

Lucky Thir13n «March Of The Young» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Susie Ramone »

 

Recensione Pubblicata il:
--

 

Visualizzazioni:
733

 

Band:
Lucky Thir13n
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Titolo:
March Of The Young

 

Nazione:
Grecia

 

Formazione:
Elias Elias - Lead Vocals, Rhythm Guitars
Nash – Lead Guitars
Alex "Tze" – Bass
Tsaky Dee – Drums

 

Genere:

 

Durata:
48' 0"

 

Formato:
EP

 

Data di Uscita:
2011

 

Etichetta:

 

Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

Il piattume e la banalità delle composizioni, l'imbarazzante mancanza di spessore nei testi, così come la tediosa ripetitività dei riff, regnano sovrani in "March of the young", il debut album dei Lukhy Thir13n. In una parola: noia allo stato puro. La precisione tecnica che, oggettivamente emerge nell'esecuzione delle 11 tracce, non supplisce alla mancanza d'ispirazione e di forza comunicativa. Elementi fondamentali, questi, per la creazione di qualsiasi opera originale. Gli assoli di chitarra e gli accompagnamenti della chitarra ritmica seguono la linea strutturale dei Megadeth, senza però arrivare neanche per un attimo alla rabbia e alla potenza espressa dalla band di Dave Mustaine. Riff alla Megadeth, certo. Ma al sapore di bromuro. E che si stagliano, dormienti, su un anonimo corpo di batteria e su parti di basso pressochè inesistenti. Meno che mediocre la costruzione della trama sonora, che ricorda vagamente la semplicità imbarazzante dei Finley.
L'album inizia con un intro, intitolato "Alibi", tra echi di musica classica e un'improbabile tarantella, che sfocia in una canzoncina alla Ligabue de noantri. Unica nota positiva la precisione nell'esecuzione degli assoli con approcci - lontanissimi - alla Malmsteen, non supportati però da sentimento. Insomma, un intro dal punto di vista compositivo decisamente slegato. E, soprattutto, da ascoltare a basso volume. Il secondo brano, "Feels like coming", è caratterizzato, come quasi tutto l'album, da riff alla Megadeth, ma sempre rigorosamente al bromuro. Una song che aspira ad un'identità thrash metal che non ha.
Rimane tecnicamente buono l'assolo ma la trama ripetitiva della canzone e l'imperturbabilità espressiva del cantante che sembra essere un sedano (non lasciando trasparire alcuna emozione) continuano a fare capolino.
Tra uno sbadiglio e l'altro arriviamo al terzo brano dell'album: "Get in my way". Una canzone un pò più decente, che dall'arpeggio iniziale si snoda tanto per cambiare in riff alla Megadeth. Sempre soporiferi però. L'assolo di chitarra rimane comunque perfetto, come un'oasi nel deserto. La tecnica continua ad essere di buon livello: in "Amazing" i riff di attacco animano il brano in misura maggiore rispetto agli altri. Probabilmente è la canzone più valida che contraddistingue il debut album dei giovani di Tessalonica. "Another Memory" vorrebbe essere una ballatona, ma in realtà la faciloneria compositiva ricorda le sigle dei telefilm californiani per adolescenti. Spicca il solito assolo ben fatto, non valorizzato, però nel complesso della trama sonora. Ed ecco "Forever Free - March of the young", la song che dà il titolo all'album. Una sorta di speed metal assolutamente non credibile, visto che è mischiato grossolanamente a sonorità pop alla Finley. E con la solita voce che non è nè metal, nè rock e forse neanche pop, nel tentativo di occhieggiare verso più generi musicali. (Giusto per sondare da che parte devono andare).
Si prosegue con la puerile "Yeah, I want it", anche questa caratterizzata dalla fatuità lapalissiana dei riff di chitarra, che comunque rimangono tecnicamente precisi e ben eseguiti. La ripetitività del testo e del ritornello sono protagonisti anche in questo brano. Non paghi di cotanta noia, i Lucky Thir13n pensano bene di continuare a fare l'occhiolino ai più disparati generi del metal - dallo speed al thrash - l'album chiedendo aiuto a Vivian & dj Space, con il brano "R'n'R", giusto per sperimentare un sound alla Rage Against the Machine che allevia un pò il tedio sonoro complessivo. Ma alla fine si scade, ancora una volta, nella ripetitività. Finalmente l'album di chiude con "Say goodbye", brano preceduto da "Operation overload". Una song, quest'ultima, contraddistinta da una superficialità inusitata, con echi alla Green Day. Che scade, però, nella tentazione commerciale del rock pop giovanilistico.
Insomma, i Lucky Thir13n tentano di passare il Rubicone, trasformandosi da cover band in band vera e propria. Ma il tentativo fallisce. Non solo per la fondamentale carenza di qualcosa da comunicare, ma anche per la velleità puerile di strizzare l'occhio a più generi rock e metal, senza lavorare su un sound originale, senza alcuno sforzo di ricerca. La musica richiede impegno non solo tecnico, ma anche nelle composizioni. Sarebbe bene che i Lucky Thir13n ci riflettessero sopra se intendono fare strada nella Musica.

Track by Track
  1. Alibi (Intro) 25
  2. Feels Like Coming Home 30
  3. Get In My Way 30
  4. Rivers Run Dry (feat. Invoker) 35
  5. Amazing 50
  6. Another Memory 35
  7. Forever Free (March Of The Young) 40
  8. Yeah, I Want It 35
  9. R 'n' R (feat. Vivian & Dj. Space) 45
  10. Operation Overload 50
  11. Say Goodbye 40
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 45
  • Qualità Artwork: 40
  • Originalità: 20
  • Tecnica: 55
Giudizio Finale
38

 

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