Encoffination «O' Hell, Shine In Thy Whited Sepulchres» [2011]

Encoffination «O' Hell, Shine In Thy Whited Sepulchres» | MetalWave.it Recensioni Autore:
June »

 

Recensione Pubblicata il:
--

 

Visualizzazioni:
1376

 

Band:
Encoffination
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Titolo:
O' Hell, Shine In Thy Whited Sepulchres

 

Nazione:
U.s.a.

 

Formazione:
Elektrokutioner - Drums
Ghoat - Guitars, Bass, Vocals

 

Genere:

 

Durata:
39' 4"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
2011

 

Etichetta:

 

Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

Pare che questo duo di funeral doom segua i testi scritti dallo stesso chitarrista e cantante, che si fa chiamare Ghoat (bello il connubio tra “fantasma“, “ghost” e “caprone”, “goat”, se ho capito giusto...), i quali parlano di osservazioni che lui stesso ricava dalle sue esperienze durante il lavoro presso il settore funebre. Agghiacciante. Personalmente cerco di non portarmi a casa il lavoro, forse ne ricaverei un album non dissimile. Ma torniamo a bomba: questo lavoro fa parte di quella serie di lavori tipici degli ultimi anni, doom metal, lento e soffocante, distorto al limite registrato rozzamente, con bassi in saturazione e feedback senza perdono; oltre a questo, naturalmente aggiungerei, una buona dose di attitudine death metal marcia, tipica della Svezia a cavallo tra gli anni 80 e i 90; ed ecco servito il putrescente piatto. Oh, no! E adesso cosa vi racconto? Porca miseria! Quella della scarsezza di originalità è ormai una peculiarità davvero troppo diffusa; questo album non è un brutto lavoro e per altro non è neppure noioso: le grasse chitarre evocano morte con tremolo picking da miasmi abissali, accompagnati nella processione funebre da una batteria cacofonica e minimale, mentre Ghoat decanta con una voce marcia che sa di terra e sembra provenire da dentro una bara; un vero funeral party per oscillare lentamente, come in un'estasi perversa. Niente ironia, niente spiragli di luce, solo polvere e buio pesto.
Ma questa purtroppo è una storia che troppi di voi conosceranno a memoria; solo la recente tendenza (incredibile, per altro...) del recupero delle vecchie sonorità death doom consente a questo materiale di essere pubblicato con tanta facilità (con che ricavo, poi, sarà da vedere). Adesso che sapete bene di cosa si tratta potete farvi un'idea per capire se vi interessa; ad ogni modo: nulla che non sia già stato fatto.

Track by Track
  1. Sacrum Profanum Processionali 60
  2. Rites of Ceremonial Embalm’ment 65
  3. Ritual Until Blood 65
  4. Elegant In Their Funebrial Cloaks, Arisen 65
  5. Crypt Of His Communal Devourment 65
  6. Washed And Buried 65
  7. Pall Of Unrequited Blood 65
  8. Annunciation Of The Viscera 65
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 75
  • Qualità Artwork: 80
  • Originalità: 50
  • Tecnica: 65
Giudizio Finale
65

 

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