Tamed Darts «Deceptive Reality» [2011]
Tamed Darts
Titolo:
Deceptive Reality
Nazione:
Italia
Formazione:
Genere:
Durata:
57' 39"
Formato:
CD
2011
Etichetta:
Distribuzione:
---
Agenzia di Promozione:
---
Recensione
I siculi Tamed Darts hanno da poco autoprodotto, non senza i soliti problemi e sacrifici di rito, il loro debut album “Deceptive Reality” in cui di certo un elemento prevale tutti gli altri: succede veramente di tutto in questo disco!
Pur risultando un sound piuttosto scarno a e non prodotto in modo eccelso i nostri posseggono un’energia spaventosa, frutto di un giusto e produttivo entusiasmo che li ha portati a concretizzare ogni loro ascolto (e vi assicuro che certi sono veramente lontani anni luce gli uni dagli altri!) sotto forma di un duro lavoro di sala prove e di songwriting mescolando, aggiungendo, togliendo, tagliando e cucendo ogni nota di ogni loro band e brano preferito per creare qualcosa che innegabilmente va lodata ma per quanto riguarda il risultare originali i nostri hanno ancora un po’ da lavorare, non mi riferisco al fatto che non sanno suonare etc., anzi, il quintetto sa davvero il fatto suo e tecnicamente possiede le giuste carte da giocare in ogni dove.
Il problema che non fa funzionare al massimo “Deceptive Reality” è insito in due livelli del disco in sé per sé: il mixaggio mi pare troppo piatto e non riesce a valorizzare che un quinto di ciò che veramente i nostri sanno fare (cioè, non poco) e ogni brano del platter suona di difficilissima assimilazione perché è troppo vario e dinamico. Il sottoscritto, generalmente, adora i dischi di ardua digestione per il loro invitarmi all’ascolto e per lo stuzzicare la mia curiosità di continuo; i Tamed Dart rappresentano la classica band che sta guardando in troppe parti contemporaneamente senza scegliere da che parte stare (nel dubbio le sceglie tutte) e che, possedendo un livello di competenza tecnica non indifferente, è convinta di poter proporre musica originale lasciandosi influenzare da ogni influenza che fa parte dell’iter musicale dei singoli elementi (qui compaiono Thrash, Power, Death, Heavy, Nu-Metal, Progressive Metal/Rock) e mescolandole insieme, magari non alla rinfusa, ma con troppi e repentini stacchi generando ovvia confusione nell’ascoltatore.
E’ un vero peccato perché l’intenzione dei Tamed Dart è più che nobile ma per convincere occorre migliorare ancora e trovare una piega. Data la competenza dei nostri sono sicuro che questo avverrà molto presto ma per ora, non posso eticamente bocciare un lavoro in cui coesistono tecnica, bravura, ingegno e sacrificio. Il mio è un personale e spassionato consiglio per il futuro: ragazzi, non mischiate troppo, siete più che all’altezza di poter scegliere di produrre un lavoro senza dover necessariamente restare ancorati a qualcosa di già esistente!
Track by Track
- Initiation 45
- War To Reign 70
- Marked By The Dreams 60
- Don't Make Me Change 70
- Respect 60
- Father's Day 70
- Battled 60
- Choice 70
- Watchword 60
- Deceptive Reality 65
Giudizio Confezione
- Qualità Audio: 55
- Qualità Artwork: 50
- Originalità: 60
- Tecnica: 85
Giudizio Finale
63Recensione di carnival creation pubblicata il --. Articolo letto 744 volte.
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