Frangar «Bulloni, Granate, Bastoni» [2011]

Frangar «Bulloni, Granate, Bastoni» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Zoro »

 

Recensione Pubblicata il:
--

 

Visualizzazioni:
1965

 

Band:
Frangar
[MetalWave] Invia una email a Frangar [Link Esterno a MetalWave] Visualizza la pagina Facebook di Frangar [Link Esterno a MetalWave] Visualizza la pagina MySpace di Frangar [Link Esterno a MetalWave] Visualizza la pagina BandCamp di Frangar

 

Titolo:
Bulloni, Granate, Bastoni

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
Il Colonnello : Voce, Effetti Ideali
Milite K: Batteria
L'imperatore: Chitarra Solista
Il Reverendo: Chitarra Ritmica

 

Genere:

 

Durata:
47' 0"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
2011

 

Etichetta:

 

Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

“Non v'è più bellezza se non nella lotta. Nessuna opera che non abbia un carattere aggressivo può essere un capolavoro.”
Non si poteva iniziare questa recensione senza una citazione di Marinetti, membro di spicco di quei futuristi che cento anni fa si facevano portatori dei valori che nel 2011, i Frangar fanno propri. Aspettatevi quindi una miscela letale di amor patrio urlato con fierezza, spirito guerresco e di black thrash ferale e indiavolato, che chissà, forse avrebbe deliziato la sete di caos del poeta appena citato.
Impossibile separare la proposta musicale dei Frangar da quella tematica: il booklet ci si presenta come un vero e proprio capolavoro futurista in cui disegni nervosi e spezzettati, scritte lanciate in disordine inneggianti a guerra e violenza aggrediscono la nostra vista prima che il nostro udito. A quello ci pensa una musica dove ritmiche serrate e dal gusto primitivo accompagnano un riffing gelido e riecheggiante degno dei primi Enslaved (chi segue il gruppo dai primi lavori si aspetti un indurimento del sound), inframezzata da campionamenti “d’epoca” che contestualizzano ancora di più i temi guerreschi dell’album.
La proposta musicale dei nostri, sebbene non faccia gridare alla rivoluzione musicale, è solida, l’unica vera è propria critica che le si può rivolgere è che questo vertere su temi quali patriottismo e guerra, potrebbero renderla invisa a chi con tali temi non si trova molto a sua agio (e chi ha orecchio intenda), ma in questo caso penso si tratterebbe di pura chiusura mentale, che impedirebbe di apprezzare un pezzo di musica personalissima, dotato di una violenza cruda e genuina, una perla che chiunque mastichi i generi sopra citati dovrebbe degnare d’attenzione.

Track by Track
  1. Conquistatori Del Sole 75
  2. Gioventù di Ferro 80
  3. Nero settembre 75
  4. Legionario 70
  5. Rinascita 75
  6. Alla Frontiera 70
  7. Legionari 70
  8. Solstizio Di Sangue 75
  9. Trieste Chiama 70
  10. Sol Invictus 75
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 70
  • Qualità Artwork: 80
  • Originalità: 75
  • Tecnica: 75
Giudizio Finale
74

 

Recensione di Zoro pubblicata il --. Articolo letto 1965 volte.

 

Articoli Correlati

Interviste
  • Spiacenti! Non sono disponibili Interviste correlate.
Live Reports
  • Spiacenti! Non sono disponibili Live Reports correlati.
Concerti
  • Spiacenti! Non sono disponibili concerti correlati.