Recensione

Energia e rabbia punk-hardcore allo stato puro. Hardcore melodico dai riff di chitarra stile neoclassic metal. E' il tessuto sonoro su cui si dispiegano testi "vissuti", sentiti, ispirati. Rigorosamente in italiano. Ecco il nuovo Ep degli Haulin'Ass, "Sono Menzogna". Un ennesimo strike del gruppo piacentino, sulla cresta dell'onda punk-hardcore dal 2001. Sono "morti" e risorti tre o quattro volte, gli Haulin'Ass, nella loro lunga storia. Costellata da una costante: il rifiuto pressochè totale di scendere a compromessi col mainstream. E fanno bene. A loro importa più essere sè stessi che trasformarsi in quello che non saranno mai. Una band omologata. Stanno stretti anche nella catalogazione di band punk-hardcore. Scrive infatti il chitarrista Giò "purtroppo quello che si chiama mainstream è un essere con mille risorse e una grande testa, coi tentacoli infilati in ogni scaffale del negozio di moda di cui sopra. E noi, consumatori fino al midollo, gli diamo da mangiare il nostro tempo e le nostre teste – al posto di sprofondare in quelle acque profonde dove nascono le idee e gli impulsi che danno senso a questa breve vita". Non hanno strizzato l'occhio neanche alla moda alternativa, che vuole band iper-politicizzate. Certo, le idee politiche propulsive sono quelle anarchiche, ma gli Haulin'Ass sono liberi anche da questo tipo di catalogazione. Riassumendo in una sola espressione: "Se ne sbattono". Infatti sono stati e sono tutt'ora molto apprezzati dalla scena punk italiana e internazionale. Hanno diviso il palco con punk band americane del calibro di Wilhelm Scream, Tsol e The Casualties mentre in Italia hanno collaborato, tra i tanti gruppi, con Hormonauts, Modena City Ramblers, La Crisi, Peter Punk, L'invasione degli omini verdi.
E, appunto, dopo tre o quattro "morti", ossia cambiamenti di line-up, sperimentazioni punk in demo, Ep e Cd sfornati a manetta, gli Haulin'Ass sono sempre "risorti". Rigenerati sempre con la stessa energia e carica vitale corroborante. Dopo quello che definiscono il loro vero primo album "Towards Which Future" del 2009, dunque, il gruppo di Piacenza torna alle origini, ossia ai testi in italiano. E sforna, nell'aprile del 2011 "Sono Menzogna", un Ep di quattro brani in puro stile Haulin'Ass. Un bombardamento di sonorità hardcore punk che si apre con "Il giorno del cane". Una sorta di inno, potente e sferzante, che attacca il potere - guerrafondaio - costituito: "Ecco i maiali si annidano ancora in piedi sulla faccia della luna....I cani ricevono l'ordine di sparare altezza volto appena c'è sole in cielo", recita una parte del testo. Il secondo brano, "La Fuga", è probabilmente uno dei pezzi migliori degli Haulin'Ass. Sulla trama punk melodic hardocore s'innestano, qui in modo ancora più evidente, i riff neoclassic metal di chitarra, con stacchi thrash metal e declamazioni intense che esprimono rabbia e insofferenza verso un sistema che imbriglia la libertà e la creatività: "Sono ancora in piedi a resistere alla furia del vento...Ci studiano, decidono cosa fa per noi".
Arriva poi il 3° brano che dà il titolo all'Ep: "Sono Menzogna". Anche questo un brano molto ispirato "Siamo le stelle che nessuno vede, facciamo sempre le scelte sbagliate..e siamo peggio di quel che credete, siamo assetati di strada e si vede" cantano gli Haulin'Ass nel ritornello. "Cenere" è la song conclusiva del disco, un'accorata immagine sonora di un amore finito.

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