Recensione

I Metrazepa non sono nuovi del mestiere, si sente lontano un miglio. Nascono nel 1999 a Finale Di Pollina ma solo nel 2011 producono una demo omonima di tre brani che raccoglie tutte le numerose influenze cui la band è avvezza a mescolare. Questa decina d’anni, tuttavia, non è stata passata solo in sala prove, tutt’altro: il gruppo ha partecipato a vari festival, rassegne e manifestazioni aprendo anche ai Flor nel 1999 e nel 2002 ai 24 Grana inoltre i Metrazepa hanno assestato la formazione raggiungendo la stabilità solo durante gli anni.
Gli sforzi non sono stati vani. Nella demo saranno presenti solo una manciata di brani ma sono veramente interessanti le molte sfumature cui sono composti. E’ un Thrash-Death molto ragionato ed originale in cui si succedono diversi aloni di Groove, sprazzi di Progressive Metal e pizzichi di Metalcore.

E’ un sound potente, quello dei Metrazepa, fatto di molta precisione ed eclettismo oltre che di una produzione che valorizza molto i bassi, gli intricati passaggi ritmici e il tutto è condito con una voce niente male dotata di grande carisma.
Impossibile non restare piacevolmente sorpresi da “Hate Anthem”, traccia migliore del dischetto a mio parere ma anche “Reverse” e “Thin Line” funzionano molto bene, frutto di un songwriting professionale. Ci troviamo di fronte al primo vagito di una band di cui sentiremo presto parlare nuovamente, magari con un album vero e proprio.

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