Taken From The Nest «Taken From The Nest» [2012]
Taken From The Nest
Titolo:
Taken From The Nest
Nazione:
Italia
Formazione:
Claudio 'drux' Cilione - Lead Vocals
Daniele Boccali - Lead & Rhythm Guitars
Edoardo Del Principe - Lead & Rhythm Guitars
Paolo Lombardi - Bass & Backing Vocals
Riccardo Mencarelli - Drums & Beer
Genere:
Durata:
9' 82"
Formato:
Demo MC
2012
Etichetta:
Distribuzione:
---
Agenzia di Promozione:
---
Recensione
Appena ho letto il nome del gruppo mi è venuto in mente subito il pezzo dei grinder canadesi Fuck The Facts, ottimo inizio! I Taken From The Nest sono una giovanissima band perugina nata nel giugno scorso dall’idea di due ragazzi (uno dei quali già militante in un’altra band locale: Five Hundred Murder). Mi sono avvicinata all'ascolto con molta curiosità ed aspettativa, avendo letto come indirizzo di genere Black/Death/Crust, (bella premessa!) essendo questo un genere cha sta cominciando a prendere piede (ancora poco in Italia) e di grande interesse a mio avviso. Gruppi come gli americani Young And In The Way, ne sono uno dei maggiori esponenti, ma anche l’Italia ha degli assi nella manica, come i Gelo, Male Misandria fino ai più conosciuti The Secret, ma i Taken From The Nest non hanno centrato completamente l’obbiettivo. Le tre canzoni che ci propongono nella loro omonima demo autoprodotta, si accostano molto più al Death Metal misto all’Hardcore, mentre la componente Black e Crust è quasi assente, solo nella conclusiva “Transhumaninst” (che reputo la meglio riuscita) si sente più la commistione di generi da loro ricercata. I pezzi sono tutti e tre strutturati bene e della stessa durata, senza però sbilanciarsi mai troppo in sfuriate caratteristiche del genere o in pezzi più pacati e ragionati. Le voci sono varie e ben gestite, essendo presente sia lo screaming in stile Hardcore, il growl Death e l’aspirato di stampo Grindecore/Brutal. I pezzi per essere stati registrati in due giorni (allo Studio Teclas) sono buoni ma il mixing non è dei migliori, essendoci delle parti in cui le chitarre scompaiono sotto la voce. La copertina lascia un po’ interdetti, insieme al logo della band per nulla rappresentativo (e pure un po’ fuorviante), anche il retro, sempre in linea con il front-cover, lascia un po’ di amaro in bocca. Nonostante artwork e logo siano curati non esprimono e non esplicano nulla della band e della loro musica. Per ora sono rimandati, considerando che è solo il primo lavoro e fatto in poco tempo, ma le potenzialità e le aspettative ci sono, l’originalità dell’idea c’è, però l’identità musicale deve essere migliorata e consolidata.
Track by Track
- Excrete thru surface 50
- This is the way the world ends 55
- Transhumanist 65
Giudizio Confezione
- Qualità Audio: 60
- Qualità Artwork: 50
- Originalità: 55
- Tecnica: 60
Giudizio Finale
56Recensione di Absentia pubblicata il --. Articolo letto 932 volte.
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