Descending Darkness «Seelenruhe» [2011]

Descending Darkness «Seelenruhe» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Snarl »

 

Recensione Pubblicata il:
--

 

Visualizzazioni:
751

 

Band:
Descending Darkness
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Titolo:
Seelenruhe

 

Nazione:
Austria

 

Formazione:
Arngrim - Guitar
Gevatter - Vocals
Boge - Guitar
Desderoth - Bass
C.p. - Drums

 

Genere:

 

Durata:
38' 28"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
2011

 

Etichetta:

 

Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

10 anni di carriera e solo ora, dopo un silenzio di 7 anni, il full length. Basta un ascolto solo di questo “Seelenruhe” degli austriaci Descending Darkness e un giro su internet sul loro sito per farci capire che la loro proposta musicale è di quelle veramente senza compromessi, dove per “senza compromessi” si intende un sito internet minimalista come si usava ormai 10 anni fa, un rifiuto per la società visibile da un banner anti – myspace troneggiante nel loro sito, e un cd con un suono caotico e neanche del tutto uguale tra canzone e canzone. Ma c’è ben altro, ovvero la loro proposta musicale: il loro PDF informativo ci dice che questa band è influenzata da Gorgoroth, Sarcofago e Bathory, ed in effetti non siamo molto distanti dalla verità. Ciò che i DD ci propongono qui è un black metal diretto e parecchio violento, visibilmente influenzato dal death metal old school, dal senso di marciume sonoro caotico di Sarcofago e primi Bathory (e mettiamoci pure i Beherit, dai), mentre dei Gorgoroth mutuano un certo stile dei riffs che rende il tutto meno animalesco e più tipicamente black metal.
E nonostante un impatto sonoro che penalizza letteralmente le prime tre canzoni (l’ultima delle quali, “Abschied” non imprescindibile e già sentita) a causa di un caos sonoro che soffoca troppo la chitarra, si riesce a sentire una tiepida vibrazione positiva dalla opener “Totenreich” e dalla buona seconda traccia. Dalla quarta canzone in poi il suono cambia leggermente, resta potente e grezzo ma anche dal suono confuso, se anche in maniera minore. Ciò non impedisce l’ascolto del cd in maniera più tranquilla e va detto: nonostante una evidente approssimazione in quanto a qualità sonora, e dalla melodica e potente “Leid” in poi i DD non sbagliano un colpo: un uso sapiente dei riffs, arrangiamenti meno ripetitivi e brani in generale più convincenti ci regalano una grande e furiosa “Schlacktgedanken”, una title track con un mid tempo efficiente, una conclusiva “Spiegel…” molto in stile Beherit, oltre che belle parti rallentate come “Breath of death”. Il tutto mentre il song writing dei DD si arricchisce e cita anche più volte la violenza dei Kult ov Azazel, la velocità non cacofonica di “Codex antitheus” degli Azaghal e anche alcune cafonate tipo primi Impaled Nazarene.
Insomma: un cd dal sapore fortemente underground ma musicalmente ben fatto, e a livello sonoro un po’ da migliorare, perché questa qualità sonora lo penalizza un po’. Sono personalmente convinto che la qualità sonora di un album debba essere né per forza di serie Z, né per forza tipo metalcore: dev’essere capace di valorizzare la musica proposta, e poco importa se i suoni sono moderni e plasticosi oppure da scantinato, si può fare bene un cd in entrambe le maniere. Orbene: questo suono non è niente di speciale. Penalizza la chitarra nelle prime canzoni, e relega le composizioni al rango di “ascoltabile, ma al limite del tollerabile”; dopo 10 anni di attività in teoria ci aspettiamo una maggiore chiarezza di strutturazione del suono in fase di mixaggio, evitando i suoni che cambiano da soli tra pezzo e pezzo e soprattutto evitando di propinarci un suono talmente sbagliato quando i cd costano quel che costano. Il risultato è che questo disco, con dei suoni come quelli delle ultime canzoni, sarebbe stato oggettivamente migliore e meno di nicchia. Anche nel black metal per essere credibili occorre saper curare questi dettagli. Una qualità sonora come quella delle prime canzoni non è “true”: è pura approssimazione e superficialità.
A parte questa bacchettata sulle mani per il suono, lo ripeto: il cd è davvero ben fatto. Se amate le frange di gruppi black più estremiste, casinare e grezze, sarete ben ripagati da questo “Seelenruhe”. Gli altri amanti del black gli dessero prima un ascolto.

Track by Track
  1. Totenreich 60
  2. Misanthropic Sociopath 55
  3. Abschied 55
  4. Lied 75
  5. Breath of death 75
  6. Schlacktgedanken 80
  7. Seelenruhe 70
  8. Spiegel Mener Seele III 75
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 45
  • Qualità Artwork: 75
  • Originalità: 70
  • Tecnica: 80
Giudizio Finale
68

 

Recensione di Snarl pubblicata il --. Articolo letto 751 volte.

 

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