Zerstorer «Panzerfaust Justice» [2010]
Zerstorer
Titolo:
Panzerfaust Justice
Nazione:
Germania
Formazione:
Kremator – Strings
Nekroschwanz – Vocals
Barrage Beast - Drums
Genere:
Durata:
31' 19"
Formato:
CD
2010
Etichetta:
Distribuzione:
---
Agenzia di Promozione:
---
Recensione
Godibile, ma anche un pò sciatto e non certo di privo di difetti. Questo è in sintesi il terzo disco del trio tedesco Zerstorer, che arriva al terzo album grazie alla Ashen Productions, e che condensa in 9 tracce e 31 minuti di musica un black/thrash old school, che a volte propende per il primo di questi generi, e altre volte il secondo.
Diciamo da subito che per chi ama queste sonorità, vale a dire robe tipo Venom più orientate verso il black, può provare a dare un ascolto a questo cd e a questo gruppo in generale, contando che il cd è e rimane comunque qualcosa di nicchia. Sorvolando infatti su una copertina dal soggetto e dai colori giusti, ma disegnata un po’ troppo in stile fumetto, e su una qualità sonora non inascoltabile ma neanche particolarmente eccelsa, con troppa batteria in primo piano, “Panzerfaust Justice” non sbaglia un colpo e fa ben divertire dalla quarta canzone fino alla fine, tranne la terza canzone e l’ottava, che sono un po’ niente di speciale, e le prime due canzoni un po’ fiacche. Nelle canzoni buone troverete un black/thrash non molto vario, ma sufficientemente grezzo e con la giusta attitudine per poter piacere ai fan di queste sonorità e che chiamano diversi gruppi in causa, come certe cose dei Gospel of the horns e dei Destroyer 666 nella thrasheggiante “Of war, hatred and eternal death”, oppure le influenze dei Gorgoroth di Revelation of doom” e “Destroyer” e certe cose dei primi Temple of baal, l’eccellente “.01 kt bringer of pain” e la successiva “atomic humiliation” molto alla Sodom e con richiami ai Mourning Soul italiani, e la conclusiva “Goatworship Kommando”, vicina a certe cose di “Anti life” dei Disiplin ma incrociata con certe cose degli Tsjuder di “Malignant coronation”. Il problema è che quando cercano di fare solo black metal, come nelle prime due canzoni, i Zerstorer scadono in riffs generici e canzoni molto basilari, mentre nell’ottava perdono di originalità sfornandoci una canzone che non si muove in nessuna precisa direzione e con alcuni plagi, come il riff iniziale, identico a un riff di “I am the black wizards” degli Emperor. Per concludere, anche le parti black/thrash a volte peccano di originalità, come la terza “Sociopathic killer”, che dovrebbe essere un massacro black/thrash in stile Venom e Hellhammer, ma il cui risultato è centrato solo in parte a causa di un riffing talmente semplice e melodico che fa virare l’intera canzone su uno stile molto più somigliante agli Impaled Nazarene che al trio inglese.
C’è anche un altro difetto: il cd non è suonato proprio bene per la verità. Intendiamoci: non ascolterete robe tipo caos generale, il batterista che va fuori tempo, perde una bacchetta o il chitarrista che fa cretinate o altre cose così, però in fase di registrazione i Zerstorer potevano stare più attenti ed essere più scrupolosi. Non ho capito, infatti, che cosa avesse in mente il batterista nei cambi di tempo a 1:13 della prima canzone, 1:12 della seconda o a 0:17, mentre spesso, come a 1:15 della terza canzone su tutti, il chitarrista esegue dei riffs in palm muting che seguono un tempo diverso dalla batteria, e per quanto il riff successivo subentri senza imperfezioni, sono comunque incertezze che si notano.
E allora cosa rimane per promuovere questo disco? Semplice, l’impatto delle canzoni, la scalpitante vivacità di questo gruppo che probabilmente non è ancora né maturo né professionale a livelli sufficienti, ma che proprio per questo ci dà dei brani più autentici e genuinamente grezzi, onesti e per questo motivo godibili, oltre che la totale riuscita di 5 canzoni su 9 che fino a prova contraria sono più della metà del disco. Lo ripeto: se comprerete questo disco sappiate che non avrete comprato un cd di un gruppo destinato a dominare la scena black/thrash, ma un disco che nella sua onestà può essere tranquillamente ascoltato ogni tanto e senza pretese. Chiaro che se poi volete un caposaldo del black/thrash old school, il mio consiglio è quello di rivolgervi all’infuocato “Goatcraft torment” degli Urgehal, o a qualsiasi cosa della triade assassina Krypt – Tsjuder – Aura Noir. In quanto a qualità avanti così Zerstorer, ma per il prossimo disco vogliamo più professionalità.
Track by Track
- Lost in the trench 60
- The punisher 60
- Sociopathic killer 65
- Of war, hatred and eternal death 80
- Panzerfaust justice 75
- .01 kt bringer of pain 80
- Atomic Humiliation 75
- War campaign 65
- Goatworship Kommando 75
Giudizio Confezione
- Qualità Audio: 60
- Qualità Artwork: 55
- Originalità: 70
- Tecnica: 50
Giudizio Finale
67Recensione di Snarl pubblicata il --. Articolo letto 1459 volte.
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