Zerstorer «Panzerfaust Justice» [2010]

Zerstorer «Panzerfaust Justice» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Snarl »

 

Recensione Pubblicata il:
--

 

Visualizzazioni:
1459

 

Band:
Zerstorer
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Titolo:
Panzerfaust Justice

 

Nazione:
Germania

 

Formazione:
Kremator – Strings
Nekroschwanz – Vocals
Barrage Beast - Drums

 

Genere:

 

Durata:
31' 19"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
2010

 

Etichetta:

 

Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

Godibile, ma anche un pò sciatto e non certo di privo di difetti. Questo è in sintesi il terzo disco del trio tedesco Zerstorer, che arriva al terzo album grazie alla Ashen Productions, e che condensa in 9 tracce e 31 minuti di musica un black/thrash old school, che a volte propende per il primo di questi generi, e altre volte il secondo.
Diciamo da subito che per chi ama queste sonorità, vale a dire robe tipo Venom più orientate verso il black, può provare a dare un ascolto a questo cd e a questo gruppo in generale, contando che il cd è e rimane comunque qualcosa di nicchia. Sorvolando infatti su una copertina dal soggetto e dai colori giusti, ma disegnata un po’ troppo in stile fumetto, e su una qualità sonora non inascoltabile ma neanche particolarmente eccelsa, con troppa batteria in primo piano, “Panzerfaust Justice” non sbaglia un colpo e fa ben divertire dalla quarta canzone fino alla fine, tranne la terza canzone e l’ottava, che sono un po’ niente di speciale, e le prime due canzoni un po’ fiacche. Nelle canzoni buone troverete un black/thrash non molto vario, ma sufficientemente grezzo e con la giusta attitudine per poter piacere ai fan di queste sonorità e che chiamano diversi gruppi in causa, come certe cose dei Gospel of the horns e dei Destroyer 666 nella thrasheggiante “Of war, hatred and eternal death”, oppure le influenze dei Gorgoroth di Revelation of doom” e “Destroyer” e certe cose dei primi Temple of baal, l’eccellente “.01 kt bringer of pain” e la successiva “atomic humiliation” molto alla Sodom e con richiami ai Mourning Soul italiani, e la conclusiva “Goatworship Kommando”, vicina a certe cose di “Anti life” dei Disiplin ma incrociata con certe cose degli Tsjuder di “Malignant coronation”. Il problema è che quando cercano di fare solo black metal, come nelle prime due canzoni, i Zerstorer scadono in riffs generici e canzoni molto basilari, mentre nell’ottava perdono di originalità sfornandoci una canzone che non si muove in nessuna precisa direzione e con alcuni plagi, come il riff iniziale, identico a un riff di “I am the black wizards” degli Emperor. Per concludere, anche le parti black/thrash a volte peccano di originalità, come la terza “Sociopathic killer”, che dovrebbe essere un massacro black/thrash in stile Venom e Hellhammer, ma il cui risultato è centrato solo in parte a causa di un riffing talmente semplice e melodico che fa virare l’intera canzone su uno stile molto più somigliante agli Impaled Nazarene che al trio inglese.
C’è anche un altro difetto: il cd non è suonato proprio bene per la verità. Intendiamoci: non ascolterete robe tipo caos generale, il batterista che va fuori tempo, perde una bacchetta o il chitarrista che fa cretinate o altre cose così, però in fase di registrazione i Zerstorer potevano stare più attenti ed essere più scrupolosi. Non ho capito, infatti, che cosa avesse in mente il batterista nei cambi di tempo a 1:13 della prima canzone, 1:12 della seconda o a 0:17, mentre spesso, come a 1:15 della terza canzone su tutti, il chitarrista esegue dei riffs in palm muting che seguono un tempo diverso dalla batteria, e per quanto il riff successivo subentri senza imperfezioni, sono comunque incertezze che si notano.
E allora cosa rimane per promuovere questo disco? Semplice, l’impatto delle canzoni, la scalpitante vivacità di questo gruppo che probabilmente non è ancora né maturo né professionale a livelli sufficienti, ma che proprio per questo ci dà dei brani più autentici e genuinamente grezzi, onesti e per questo motivo godibili, oltre che la totale riuscita di 5 canzoni su 9 che fino a prova contraria sono più della metà del disco. Lo ripeto: se comprerete questo disco sappiate che non avrete comprato un cd di un gruppo destinato a dominare la scena black/thrash, ma un disco che nella sua onestà può essere tranquillamente ascoltato ogni tanto e senza pretese. Chiaro che se poi volete un caposaldo del black/thrash old school, il mio consiglio è quello di rivolgervi all’infuocato “Goatcraft torment” degli Urgehal, o a qualsiasi cosa della triade assassina Krypt – Tsjuder – Aura Noir. In quanto a qualità avanti così Zerstorer, ma per il prossimo disco vogliamo più professionalità.

Track by Track
  1. Lost in the trench 60
  2. The punisher 60
  3. Sociopathic killer 65
  4. Of war, hatred and eternal death 80
  5. Panzerfaust justice 75
  6. .01 kt bringer of pain 80
  7. Atomic Humiliation 75
  8. War campaign 65
  9. Goatworship Kommando 75
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 60
  • Qualità Artwork: 55
  • Originalità: 70
  • Tecnica: 50
Giudizio Finale
67

 

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