Nerocapra «Vox Inferi » [2011]
Nerocapra
Titolo:
Vox Inferi
Nazione:
Italia
Formazione:
Mirco Rizzi :: Vocals, Guitars
Dne :: Guitars
B. :: Drums
Genere:
Durata:
42' 18"
Formato:
CD
2011
Etichetta:
Distribuzione:
---
Agenzia di Promozione:
---
Recensione
So bene che “adorabile” non potrebbe rappresentare l’aggettivo più opportuno per descrivere “Vox Inferi” dei piemontesi Nerocapra ma è esattamente il primo pensiero che mi è venuto in mente ascoltando questa piccola perla apparentemente sconclusionata eppure dotata di un enorme valore artistico.
Si parla tanto di modernità, di tecnica e di sottogeneri ma effettivamente mai nessuno, almeno in Italia in questi ultimi anni, se togliamo ad esempio i Ghostrider e affini, ha mai osato proporre un tipo di metal estremo che si rifà direttamente ad un dato periodo storico dell’Heavy anni 80, ovvero quello in cui Venom e colleghi iniziavano a sperimentare tematiche tratte dall’occultismo e musicate per mezzo di –chiameremo oggi- proto-Death/Black Metal.
Sì, insomma avete capito che il sound becero e marcio di cui i Nerocapra si fanno fieramente portatori rappresenta bellamente ogni nota, riff e ritmica. Si tratta di una specie di Death Metal vecchissima scuola per l’appunto “primitivo” (tant’è che i nostri si sono giustamente autodefiniti “Primitive Metal” e nessuno può argomentare il contrario, credetemi, stavolta proprio no!) in cui tutta la “bruttezza” di una brutalità, di una sporcizia e di una devastazione generali si fanno portavoce di composizioni azzeccate per nulla banali che vanno a formare “Vox Inferi” e che possono tranquillamente essere ascoltate per ore senza mai stancarsi.
L’approccio volutamente iracondo e fatto di momenti di assoluta sperimentazione (“Il Capronero” ma anche la macchinosa “Heaven Smiles”) si scontra senza troppi fronzoli con la “beltà” di un songwriting cristallino moderno ma non per questo motivo i Nerocapra registrano brani lo-fi o tutto ciò viene trasmesso per mezzo di brani dall’incedere presuntuoso, tutt’altro, sono invece testimonianze molto importanti di ciò che avviene nel nostro underground musicale italiano poche e rare volte in cui affiorano band da supportare al massimo.
Perfetta per l’occasione anche la voce di Mirco Rizzi anche se assolutamente non catalogabile in nessun “pattern” già ascoltato. Il mood è sporco e rauco ma non arriva a disintegrarci le orecchie con scream e/o growls moderni, tutt’altro, mi suona addirittura musicale nonostante tutto.
Ottime le due tracce di cui sopra ma gli episodi maggiormente espressivi oltre ai brani già citati, a mio avviso, sono “Epikick”, “Frail Bones” e “Mezzouomo” anche se la scelta è davvero ardua dato che “Vox Inferi” scorre che è un piacere.
Non sarà un album per tutti ma non posso fare altro che consigliarvi di dargli un ascolto. A volte dai bassifondi dell’underground Heavy Metal italiano escon fuori delle realtà davvero interessanti.
Track by Track
- Vermi 1 70
- Autofagia 75
- S.A. 75
- Heaven Smiles 80
- Epikick 80
- Frail Bones 80
- Il Sole In Terra 75
- Il Capronero 80
- Vermi 2 75
- Gabbia Di Contenzione 75
- Boot On You 75
- Mezzouomo 80
- Philo 75
Giudizio Confezione
- Qualità Audio: 80
- Qualità Artwork: 70
- Originalità: 75
- Tecnica: 85
Giudizio Finale
77Recensione di carnival creation pubblicata il --. Articolo letto 1213 volte.
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