Naumachia «Black Sun Rising» [2012]
Naumachia
Titolo:
Black Sun Rising
Nazione:
Polonia
Formazione:
Soyak :: Vocals, Guitars
Armand :: Guitars, Vocals
Mortifer :: Bass
Vx :: Synth, Keyboards
Icanraz :: Drums
Genere:
Durata:
42' 12"
Formato:
CD
2012
Etichetta:
Distribuzione:
---
Agenzia di Promozione:
---
Recensione
A cavallo tra Polonia e Norvegia, la band dal singolare moniker preso in prestito dal greco antico (significa “battaglia navale” anche se chiaramente in italiano non rende onore), approda al terzo studio-album.
Dopo gli eccellenti “Wrathorn” (2004) e “Callous Kagathos” (2007) i deathsters nordici sono tornati in pompa magna presentandoci un prodotto che personalmente mi è deflagrato negli orecchi a più riprese e mi ha confermato l’enorme talento che il quintetto dimostra.
Generalmente il terzo disco è la tappa che decreta o che smonta l’operato di una band ma possiamo dire con estrema sicurezza che i Naumachia hanno davvero fatto le cose in grande.
Per i non addetti ai lavori è necessario dire che i nostri sono avvezzi ad un Death Metal estremamente tecnico in cui si fanno sentire senza troppi preamboli tutti gli annessi e connessi di ciò che siamo stati abituati a sentire (up-tempo in ogni salsa, blast-beat, riff fiammeggianti etc.) tuttavia il quintetto strizza l’occhio anche al mondo delle tastiere, dei synth, degli arpeggiatori e via discorrendo; ecco il motivo per cui il suono generale è interessante fin dall’inizio del platter e, specialmente in “Inward Spiral” e “Egomaniac Frenzy” oltre che nella traccia pseudo-ambient “Mortification Study”, le atmosfere non si fanno attendere.
Per cui abbiamo da un lato un’eccellente sezione ritmica costituita da basso, batteria e chitarre che compiono meri salti mortali e dall’altro growls continui, bassi, profondi (forse troppo) e tastiere aperte, diluite, preoccupate maggiormente nell’infusione di un appropriato clima.
Molto sperimentale come dimensione musicale anche se personalmente avrei alzato il volume delle tastiere senza preoccuparmi troppo di apparire meno atonale dal momento che tutte le buone composizioni dei nostri di tonale hanno ben poco. Ci sono riff di fattura fresca che non ristagnano nel “già sentito” fortunatamente e la produzione sonora è pressoché perfetta.
“Black Sun Rising” è senz’altro un lavoro onorato che merita i suoi svariati ascolti e, perché no, anche l’acquisto.
Track by Track
- Inward Spiral 85
- Egomaniac Frenzy 85
- Mortification Study 75
- Voyeristic Life Abuser 75
- Fornicatrix 75
- Iconography Of Pain 85
- Sedated Daimona 70
- Abreaction 70
- Act Of Renunciation 85
Giudizio Confezione
- Qualità Audio: 100
- Qualità Artwork: 70
- Originalità: 75
- Tecnica: 90
Giudizio Finale
80Recensione di carnival creation pubblicata il --. Articolo letto 813 volte.
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