Halladrol «The Last Mile On The Earth» [2012]

Halladrol «The Last Mile On The Earth» | MetalWave.it Recensioni Autore:
carnival creation »

 

Recensione Pubblicata il:
--

 

Visualizzazioni:
685

 

Band:
Halladrol
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Titolo:
The Last Mile On The Earth

 

Nazione:
Australia

 

Formazione:
Lord Heikkinen :: All Instruments, Vocals

 

Genere:

 

Durata:
19' 42"

 

Formato:
EP

 

Data di Uscita:
2012

 

Etichetta:

 

Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

Con questo “The Last Mile On The Earth”, il mastermind australiano Lord Heikkinen inaugura “Halladrol”, un progetto da solista nel quale si occupa di suonare tutti gli strumenti (tranne le batterie che sono affidate ad una drum-machine) e di inabissarsi in un growl davvero profondo, il tutto per generare qualcosa di non meglio identificato a cavallo tra tra il Death Metal, il Thrash, il Groove, l’Ambient (incentrato sul dark) e il Death/Doom con accenni all’Industrial.
La proposta appare già estremamente complessa e, a mio avviso, è necessaria una organizzata generale all’”inventario a disposizione”, cosa che Heikkinen fa a tratti e nelle tre tracce che vanno a comporre l’EP in questione si trovano idee molto interessanti anche se ancora un po’ frivole e troppo debitrici di altre band più note.
L’opener “The Last Mile On The Earth” vanta una buona atmosfera iniziale ma poi si trasforma in un brano troppo lungo, troppo poco tortuoso quanto a invenzione e finisce per risultare noioso all’ascolto nel suo continuo incedere Thrash/Groove con riff che non convincono troppo ma che lasciano intravedere delle intuizioni niente male nonostante tutto.
La successiva “Black New Stars” è già migliore, appare più violenta della precedente, più sperimentale quanto a groove generale e anche i riff di chitarra e la voce appaiono più ispirati generando un minutaggio più corto e per questo più accessibile.
Quanto all’ultima lunga composizione, “No Rest For The Holy” possiamo ammettere che rappresenti la prova migliore del dischetto. E’ costituita da un sound più fangoso e putrido del solito per buttarsi a capofitto in un Death/Doom/Industrial che convince per la maggior parte del tempo.
I ritmi si fanno più pressati e maggiormente dinamici e le atmosfere soffuse e misteriose sui sintetizzatori già possono definirsi migliori della title-track. Il pezzo è sicuramente più ragionato nonostante duri ben otto minuti passati ma in definitiva è il brano migliore fino ad ora.
Il nostro amico deve lavorare ancora un bel po’ ma noi siamo fiduciosi.

Track by Track
  1. The Last Mile On The Earth 50
  2. Black New Stars 60
  3. No Rest For The Holy 65
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 65
  • Qualità Artwork: 60
  • Originalità: 65
  • Tecnica: 65
Giudizio Finale
61

 

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