Silent Kingdom «Path To Oblivion» [2012]
Silent Kingdom
Titolo:
Path To Oblivion
Nazione:
Bosnia-erzegovina
Formazione:
Amir Hadzic :: Vocals, Guitars
Edin Cehovic :: Guitars
Amir Cefo :: Keys
Emir Cehovic :: Bass
Stefan Komljenovic :: Drums
Genere:
Durata:
37' 7"
Formato:
CD
2012
Etichetta:
Distribuzione:
---
Agenzia di Promozione:
---
Recensione
I Silent Kingdom nascono a Sarejevo sotto forma di side-project nel 1999 per volontà di Amir Hadzic e del batterista Sead Tafro entrambi all’epoca insieme in una band Death Metal chiamata Uriel. Come sempre, l’entusiasmo della novità può portare allo scioglimento di un progetto più vecchio e così gli Uriel terminarono la loro carriera che comunque, in linea di massima, contava qualche tape qua e là e i Silent Kingdom divennero una band a tutti gli effetti dopo aver reclutato i rimanenti ragazzi.
La situazione economica dell’epoca non era delle migliori ma i nostri non si diedero per vinti e piano piano bisogna ammettere che hanno imbastito una discografia di tutto rispetto che conta ben quattro studio-album contando quest’ultimo “Path To Oblivion” che ce li ha presentati, anche se con ritardo non indifferente.
E’ interessante notare come il Melodic Death Metal dei Silent Kingdom passeggi tranquillamente su di una retta parallela rispetto alle releases che stanno andando per la maggiore almeno in questo ultimo lustro.
Ricordano leggerissimamente i vecchi In Flames ed i Dark Tranquillity con la differenza che, tuttavia, la scuola di Goteborg non si percepisce che in qualche sporadica occasione.
I nostri sono molto preparati e si sente che hanno ascoltato un po’ di tutto anche per quanto riguarda la scena Black Metal che li ha senz’altro ispirati (“Drown Them Back To Sleep” ad esempio ma i momenti si trovano qua e là).
Sono meritevoli di aver trovato un giusto incastro tra il metal estremo, delle atmosfere di tastiera aperte e diluite (usate principalmente come intro e come interludio) e la melodia di brani composti modo assennato senza risultare eccessivamente complessi all’ascolto né aggiungendo chissà cosa.
Buono anche il solo di tastiera su “Above The Bed Of Stones”, brano complesso che ci testimonia quanto i SK potrebbero in effetti osare di più.
Non sarà certo il gruppo più originale che possiate ascoltare ma l’impegno paga sempre. Un buon lavoro nonostante tutti gli spigoli nella produzione.
Track by Track
- Under Your Might 70
- From Dust 70
- Above The Bed Of Stones 75
- Drown Them Back To Sleep 70
- Path To Oblivion 75
- Straight Into Sun 75
- Old Ones 55
- All Hails To Our Soil 70
- The World Beyond 70
- What Lies Below 60
- The Knell 65
Giudizio Confezione
- Qualità Audio: 60
- Qualità Artwork: 60
- Originalità: 65
- Tecnica: 75
Giudizio Finale
68Recensione di carnival creation pubblicata il --. Articolo letto 789 volte.
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