Wardrum «Spadework» [2011]

Wardrum «Spadework» | MetalWave.it Recensioni Autore:
HeavyGabry »

 

Recensione Pubblicata il:
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Visualizzazioni:
1388

 

Band:
Wardrum
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Titolo:
Spadework

 

Nazione:
Grecia

 

Formazione:
Kostas Skandalis - Bass
Stergios Kourou - Drums
Kosta Vreto - Guitars
Piero Leporale - Lead Vocals

 

Genere:

 

Durata:
51' 44"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
2011

 

Etichetta:

 

Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

Da quando ho cominciato a sentirne parlare, praticamente mi sono fidato ad occhi chiusi dell'accoppiata Arkeyn Steel/Steel Gallery, etichette nate dalle menti di due Greci appassionati degli anni '80 e del metal tradizionale che fu. Le scelte dei gruppi sono rigorosissime quindi, e complici svariate release di mio gusto, ho deciso di dare una chance anche ai Wardrum, presentati in modo più altisonante che mai, una sorta di nuovi messia del power metal. Delle etichette affibbiate dalle label c'è sempre molto da ridimensionare, ma stavolta, mi dispiace per Kostas e Chris, hanno davvero esagerato per questo gruppo.
Alla band di per sé non mancano le carte da giocare (solo in “Spadework” ci sono 10 pezzi e nel corso di quest'anno è uscito anche un secondo disco) ma il sound raramente si mostra incisivo: l'idea alla base è quella di un power metal con forti connotati epici, lontano dalle ottime release che in passato ci hanno regalato i Domine ad esempio, lontano in generale dall'avere un'identità. Non esiste una parte dominante, e pur non essendo epic metal in senso stretto, la band non gioca sui tempi veloci del power e preferisce adottare ritmi cadenzati per buona parte del disco. Inoltre la registrazione è a dir poco asettica, con una batteria senza profondità (anche se sarebbe piuttosto vario il lavoro di Stergios Kourou) ed una chitarra con una distorsione che non graffia mai. E neanche la voce di Piero Leporale mi ha convinto pienamente (specialmente le parti dove è affiancata da una seconda voce, come “Yesterday”), ma su questo si può passare avanti anche perché i Wardrum hanno già cambiato cantante, e chissà che non sia stata una scelta vincente.
Il mio giudizio però è riferito strettamente a “Spadework”, e arriva faticosamente ad essere positivo: pochi highlight, qualche filler e tante, tantissime idee sfruttate solo in parte, lasciando il tutto in una aurea mediocrità. Spero che sia stata solo una falsa partenza, nel dubbio andrò a sentire anche “Desolation”, chissà che non trovi una band totalmente diversa.

Track by Track
  1. The Meaning Of Forever 55
  2. Crest Of The Wave 55
  3. In Dependence 60
  4. Yesterday 50
  5. Circle Of Hate 60
  6. Spadework 55
  7. Turn About 50
  8. Soultrip 60
  9. Inner God 50
  10. Last Neverland 55
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 60
  • Qualità Artwork: 75
  • Originalità: 60
  • Tecnica: 80
Giudizio Finale
59

 

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