Run Over «Feel the Anger» [2012]
Run Over
Titolo:
Feel the Anger
Nazione:
Italia
Formazione:
Marco Biagioli – voce
Andrea Vitelli – chitarra
Igor Giuliani – basso
Lorenzo Michelozzi – batteria
Genere:
Durata:
44' 1"
Formato:
CD
2012
Etichetta:
Distribuzione:
---
Agenzia di Promozione:
---
Recensione
I Run Over arrivano da Montecatini Terme (PT) dalla mente di Andrea Vitelli, stanco delle solite band e deciso ad intraprendere un progetto rock/metal tutto suo influenzato da sound dei Pantera, Black Label Society, Down, Skid Row, Alice In Chains “and all good music ;)” (cit.). La band viene colpita da vari cambi di lineup e abbandoni (ah come vi capisco!), ma per fortuna non si perde d’animo e continua la sua scalata che li porterà ad incidere questo loro primo full-lenght “Feel the Anger” e firmando per la War Nerve Records. Amo particolarmente il fatto che la band abbia deciso di mandare anche il booklet completo con i testi delle canzoni così da poterle apprezzare al meglio. “Don’t Shut Your Eyes” inizia con un urlo straziante, quasi di dolore, e si capisce da subito cosa ci aspetta dato che i Run Over plasmano un metal degno delle più grandi band dove le influenze riescono ad essere udite, ma non confuse; mi spiego meglio: il genere è quello, ma la band riesce a fare qualcosa di diverso mettendoci del loro e curando molto il sound. Il proseguo con “On Your Knees” è ottimo e mira ad essere la migliore traccia del CD (brano di cui la band ha anche girato un videoclip, ottima scelta). Il titolo di questo lavoro viene citato in “My Rust” dove la band continua a dare prova di quello che vuole fare con chitarre iper-distorte, cattive e graffianti negli assoli sapientemente composti, una voce che non perde il confronto e resta sempre molto presente nelle canzoni, batteria martellante con un doppio pedale degno dei migliori: nella seconda parte di “My Rust” questo è micidiale. Un temporale poi ci introduce a “Memory’s Gone”, la sempre presente traccia lenta che ogni CD del genere porta in sé: la trovo molto southern. Con “Evolution”, invece, si torna più al genere delle prime tracce con un bellissimo assolo. Grandissimi nell’inserire i pezzettini “dopo le dimissioni di Berlusconi ieri sera” e forse un momento di Radio Maria all’inizio di “Nowhere” mentre la band sintonizza l’autoradio prima di partire, meritate un voto alto solo per questo! I testi forse perdono un po’ andando avanti nell’ascolto, peccano di originalità, ma si addicono perfettamente al genere che questi quattro vogliono fare: personalmente però avrei cercato di mettere qualcosa in più, qualcosa di maggiormente ricercato. Altro momento di pseudo-pausa con “Under the Stone” per poi tornare alla cattiveria delle prime tracce con “Overrun” e “Your Decision” dove l’inizio di quest’ultima è veramente potente e degno di un head-banging pesante a seguire il ritmo cadenzato delle chitarre. Gruppo molto preparato e, viste anche le foto nel booklet, sarà difficile che io me lo dimentichi!!!
Track by Track
- Don't Shut Your Eyes 80
- On Your Knees 85
- My Rust 80
- Memory's Gone 75
- Evolution 75
- Nowhere 80
- Die On Stage 80
- Under The Stone 75
- Overrun 75
- Your Decision 80
Giudizio Confezione
- Qualità Audio: 85
- Qualità Artwork: 80
- Originalità: 75
- Tecnica: 90
Giudizio Finale
80Recensione di Vincent pubblicata il --. Articolo letto 2409 volte.
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