Munruthel «Epoch Of Aquarius» [2012]

Munruthel «Epoch Of Aquarius» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Revenant »

 

Recensione Pubblicata il:
--

 

Visualizzazioni:
1481

 

Band:
Munruthel
[Link Esterno a MetalWave] Visualizza il sito ufficiale di Munruthel [Link Esterno a MetalWave] Visualizza la pagina MySpace di Munruthel

 

Titolo:
Epoch Of Aquarius

 

Nazione:
Ucraina

 

Formazione:
Vladislav "munruthel" Redkin :: Vocal, Drum, Keyboards, Arrangements
Istukan :: Guitar, Bass
Ann :: Flute
Wortherax :: Solo And Acustic Guitars
Vel :: Chorals

 

Genere:

 

Durata:
1h 3' 0"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
2012

 

Etichetta:

 

Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

E’ datata 2006 la prima edizione di Epoch Of Aquarius, che fu prodotta in sole 1000 copie dalla casa discografica Svarga Music, confinando questo album al suolo nazionale. A distanza di sei anni dalla prima uscita, la Svarga Music insieme alla Gardarika Musikk decidono di ripubblicare l’album cercando di farlo conoscere ad una fetta di mercato più ampia. Un elemento che salta subito all’occhio è l’artwork, che è stato completamente rivisto. Per quanto riguarda la band, si tratta di una one-man band che viene dall’Ucraina, che propone un folk/pagan metal con chiare influenze epic date dalle sontuose orchestrazioni presenti nei brani accompagnate da potenti blast beat tipici del metal estremo. Per questo non è facile etichettare questa band, anche perché ascoltando i primi lavori firmati Munruthel ci troviamo di fronte a pezzi dark ambient, dai suoni cupi e decadenti misti a sonorità folkeggianti . Una caratteristica della band è l’utilizzo della lingua madre nei testi delle canzoni, il quale riesce a creare un’atmosfera particolare per l’ascoltatore. Epoch Of Aquarius risulta di facile ascolto, non si trovano parti dove non si vede l’ora di giungere alla fine, infatti abbiamo alternanza di tempi, esplosioni di blast beat, soavi note di flauto che intervallano l’aggressività dei brani, le stupende orchestrazioni che accompagnano i grintosi riff delle chitarre e non dimentichiamoci la voce di Vladislav Redkin che riesce molto bene ad emozionare e rendere partecipe l’ascoltatore, passando in modo eccezionale dal pulito al growl e allo scream. Particolarmente bella è anche la parte di batteria che ci propone Vladislav, molto varia e con un buon uso di doppio pedale e passaggi sui vari pezzi della batteria davvero ben costruiti, non a caso negli anni ’90, Vladislav era considerato uno dei migliori, se non il migliore batterista ucraino. L’album presenta 9 tracce dove la prima e l’ultima sono rispettivamente il prologo e l’epilogo , inoltre in questa edizione sono state aggiunte 2 tracce bonus. L’album si apre con “On theVerge of the Worlds”, un prologo che ci catapulta nel bel mezzo ad una battaglia nella prima parte del brano, poi via via i rumori dello scontro diminuiscono per far spazio a una voce femminile molto dolce. Un esplosione di colpi ci travolge all’inizio di “In Leaves' Whisper or in Bursts of the Thunder...” lasciandoci per un attimo interdetti, inoltre fin da subito ci rendiamo conto della vena epica di questo brano ascoltando la voce di Vladislav quasi esclusivamente in pulito questa volta. Qualche piccolo stacco che ci permette di rifiatare un attimo in questo turbinio di note. “Epoch Of Aquarius” inizia con una sinfonia cupa fatta con la tastiera e questa sensazione ci accompagna per tutto il brano, i riff sono lenti e ci danno una sensazione di calma seppur solo apparente, per via delle urla e dei vari aumenti di velocità del brano che ci attendono dietro l’angolo. I brani che chiudono questo album sono due cover, la prima è “Black Sun” dei Dead Can Dance e l’altra è una cover davvero ben fatta di “Tomhet” di Burzum la cui durata è leggermente inferiore rispetto all’originale. Tirando le somme, abbiamo tra le mani un cd davvero molto bello che può piacere ad una fetta molto ampia di persone perché racchiude in se molte influenze dettate dalle esperienze passate di Vladislav, riuscendo ad amalgamare il tutto creando un mix di potenza e aggressività passando anche per zone cupe e quasi malinconiche.

Track by Track
  1. On The Verge Of The Worlds (Prologue) 80
  2. The Raven Croak 85
  3. In Leaves' Whisper Or In Bursts Of The Thunder... 80
  4. Epoch Of Aquarius 90
  5. I Was Confided By Dawns... 80
  6. Echo Of The Forgotten Battles 80
  7. On The Verge Of The Worlds (Epilogue) 85
  8. Black Sun (Dead Can Dance Cover ) 80
  9. Tomhet (Burzum Cover) 85
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 85
  • Qualità Artwork: 90
  • Originalità: 80
  • Tecnica: 85
Giudizio Finale
83

 

Recensione di Revenant pubblicata il --. Articolo letto 1481 volte.

 

Articoli Correlati

News
  • Spiacenti! Non sono disponibili altre notizie correlate.
Interviste
  • Spiacenti! Non sono disponibili Interviste correlate.
Live Reports
  • Spiacenti! Non sono disponibili Live Reports correlati.
Concerti
  • Spiacenti! Non sono disponibili concerti correlati.