Royal Talons «Royal Talons» [2012]

Royal Talons «Royal Talons» | MetalWave.it Recensioni Autore:
Dust »

 

Recensione Pubblicata il:
--

 

Visualizzazioni:
818

 

Band:
Royal Talons
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Titolo:
Royal Talons

 

Nazione:
U.s.a.

 

Formazione:
Jevf: Voice / Guitar
Dread: Bass / Voice
Kurdt Kocaine: Drums / Voice.

 

Genere:

 

Durata:
40' 34"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
2012

 

Etichetta:

 

Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
---

 

Recensione

Provenienti da Denver, i Royal Talons, ci propongono il loro omonimo e anonimo disco, uscito questa estate per ConSouling Sounds.
Iniziamo eliminando tutti gli stereotipi che vedono la musica americana stravincere su qualunque altra band europea su qualunque genere, in particolare sullo stoner/doom e sludge: questo album di appena 5 pezzi, per un totale di oltre 40 minuti di ascolto è assolutamente da dimenticare su tutti i fronti, dal song writing, artwork, qualità audio e originalità.
Tralasciamo l’artwork veramente di bassa qualità con un’immagine vista e rivista su un’infinità di altre cover, la qualità audio che si addice più ad una pre-produzione, per non dire demo ben fatta, con chitarre zanzarose, basso inesistente e batteria molto imprecisa in cui solo la voce sembra avere più cartucce da sparare, il lavoro è veramente noioso da ascoltare. Dalla prima all’ultima traccia si porta dietro la più qualunquista delle caratteristiche che vengono affibiate a mio avviso ingiustamente allo stoner, cioè la ripetitività di un riff che dura dieci minuti; proprio così, nessun cambio, stacco o elaborazione di qualsiasi tipo che finisce con l’esasperare l’ascoltatore dopo pochissimi minuti di ascolto. Purtroppo questo problema lo si riscontra su tutti i pezzi proposti e pesa enormemente sul giudizio di questo “Royal Talons”. Per quanto riguarda l’originalità, siamo ancora su bassi livelli, fin dalle prime battute mi vengono in mente i Kalas, anche per la voce interpretata, con sonorità e dinamica dei riff che cercano di strizzare l’occhio ai Red Fang, senza però riuscirci purtropppo. Come già detto, la qualità audio generale non agevola la valutazione, anche se soprattutto di recente, il low-quality sembra tirare molto, ma purtroppo non fa per me.
Concludendo, questo lavoro non lo consiglierei a nessun amante del genere, invece rimanderei gli ascoltatori (e magari anche il gruppo stesso) ad ascoltare il doom/stoner underground che abbbiamo nel nostro paese, che ha veramente molto più da offrire.

Track by Track
  1. Shark Skull 50
  2. The Scroll 55
  3. Robot Cities 50
  4. D-Day Spell 60
  5. Western Path 55
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 60
  • Qualità Artwork: 55
  • Originalità: 55
  • Tecnica: 50
Giudizio Finale
54

 

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