Ektomorf «Black Flag» [2012]
Ektomorf
Titolo:
Black Flag
Nazione:
Ungheria
Formazione:
Zoltán Farkas - Vocals, Guitars
Zsabolcs Murvai - Bass
Michael Rank - Guitar
Robert Jaksa - Drums
Genere:
Durata:
49' 24"
Formato:
CD
2012
Etichetta:
Distribuzione:
---
Agenzia di Promozione:
---
Recensione
Arrivano dall’Ungheria gli Ektomorf, gruppo nel quale non mi ero mai imbattuto, ma che invece ha all’attivo quasi 10 album...veramente notevole come carriera musicale! Ammetto la mia ignoranza nei confronti di questa band, per cui sono andato un po’ a documentarmi in giro per vedere un po’ la loro storia e le loro evoluzioni: ho purtroppo trovato molti commenti negativi, mi chiedo come mai data appunto la pubblicazione recente del nono, e sottolineerei nono, album, ma poi forse ho capito perché. In ogni caso partiamo dall’inizio: quello che ci propongono è un Neo Thrash Metal, il termine Neo lo trovo del tutto superfluo. Quello che l’ascoltatore si trova di fronte è un metal che ricorda molto quello dei Soulfly, quindi nulla di eclatante, anche perché al giorno d’oggi se non osi nulla non ottieni nulla, e ciò che si sente sembra solo una ripetizione. I brani si susseguono in maniera abbastanza piacevole, ma lasciano il tempo che trovano: non si resta colpiti da questo sound che è si aggressivo e martellante, ma che non trasuda di novità e spunti. Per quanto riguarda i riff sono ben strutturati e ben suonati, cattivi, ma la mancanza di assoli e melodie maggiormente ricercate rende il tutto molto monotono. C’è si uno stacco con “12 Angels” con una chitarra acustica solista, ma poi il disco riprende sempre sulle stesse sonorità. In ogni caso “Black Flag” è rabbioso, aggressivo e violento, ma pecca di originalità. Quello che posso dire di questo gruppo è che li vedo molto bene nelle esibizioni live perché comunque il genere tira e ti fai prendere dal ritmo martellante una volta che sei in mezzo alla folla, ma francamente non lo classifico molto come gruppo da ascoltare “tutti i giorni”: sebbene alcune tracce all’interno del disco siano degne di nota, personalmente preferisco buttarmi su qualche novità maggiormente coinvolgente. Perdonate poi la considerazione: la cover di “The Pretender” come bonus track non la trovo ben riuscita.
Track by Track
- War Is My Way 75
- Unscarred 70
- The Cross 65
- Cut It Out 60
- Black Flag 80
- Private Hell 65
- 12 Angels 70
- Enemy 65
- Fuck Your God 75
- Never Surrender 75
- Sick Love 65
- Feel Like This 65
- Kill It 80
- The Pretender (bonus track) 55
Giudizio Confezione
- Qualità Audio: 80
- Qualità Artwork: 70
- Originalità: 60
- Tecnica: 75
Giudizio Finale
69Recensione di Vincent pubblicata il --. Articolo letto 1629 volte.
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